Marco Giallini è uno degli attori più in forma e promettenti del nostro panorama. Una capacità fuori dal comune, sempre in prima linea e figlio di un successo sbocciato in tarda età. Frutto di gavetta e opportunità che sono arrivate più tardi rispetto ai canoni. Ciascuno ha i suoi tempi: Giallini ha sempre fatto la differenza. Solo che ora se ne accorgono anche a livello mainstream.
Sulla cresta dell’onda dai tempi di Romanzo Criminale – la serie, dove ha interpretato Il Terribile al fianco di figure come Francesco Montanari e Vinicio Marchioni. Anche loro diventati personaggi di spicco del cinema e teatro italiano. Tornando a Giallini, ora lavora come pochi altri colleghi. Rai e Netflix se lo contendono. Senza contare le apparizioni sul grande schermo.
Marco Giallini, la Roma e il cinema
Una personalità a tutto tondo che sta per tornare in televisione con Rocco Schiavone, il sesto capitolo della fortunata serie Rai arrivata alla sesta stagione. L’interprete si trova in Argentina a ultimare le riprese del prodotto che vedremo, secondo indiscrezioni, nel prossimo inverno. I tempi sono ancora da stabilire con certezza, ma la sicurezza di rivedere Rocco Schiavone sul piccolo schermo c’è.
Giallini, tuttavia, non è solo lavoro. Il noto attore ha tante passioni: motori, musica e calcio. Giallini, infatti, è romanista sfegatato. Va anche molto allo stadio, quando non è impegnato a girare. Se, invece, deve lavorare preferisce trovare posti dove può andare a seguire la squadra tra un ciak e l’altro.
Una passione senza fine
Lo ha ribadito lui stesso in una vecchia intervista rilasciata a “Le Iene”, quando gli hanno chiesto “Ci dici a modo tuo quanto sei romanista?”. Secca e perentoria la sua risposta: “Mi rovina la settimana”. Nel senso che, a seconda di quel che fa la Roma, cambia il suo umore. Quindi DDR e compagni sono direttamente responsabili dei suoi stati d’animo.
Un’altra rivelazione riguarda la sua presenza allo stadio: “La Roma mi ha invitato tante volte – ha raccontato in una recente intervista – ma io piuttosto che andare allo stadio in tribuna autorità preferisco andare in mezzo ai tifosi. Alla gente come me”. Insomma, un grande attore rimasto umile. Forse è proprio questa la sua peculiarità più apprezzata, dentro e fuori lo stadio.
Dalla Città Eterna a Buenos Aires
La curiosità, però, resta: avrà trovato un modo per vedere la Roma in Argentina? Essendo ‘casa’ di Daniele De Rossi, l’ex numero 16 ha giocato un anno al Boca Juniors, avranno sicuramente trovato un pub aperto. In Sudamerica De Rossi è un simbolo, magari adesso anche Giallini. L’ultima parola spetta alla Rai.
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