Roma, la strada è tracciata. Un percorso chiaro e incontrovertibile. La società giallorossa lo ha definito all’inizio della nuova stagione: l’obiettivo è far bene, andare avanti con lo stadio e mettere insieme risultati positivi. A partire dalla sostenibilità. I giallorossi infatti puntano ad abbassare il monte ingaggi, operazione riuscita dopo le molteplici cessioni, ma anche ridurre l’età media del collettivo resta un fine da perseguire e ottenere.
Il processo di svecchiamento è cominciato dallo scorso anno, questa stagione prosegue sulla stessa linea. Non solo per i giocatori, ma anche per i dirigenti. Fuori il passato, dentro il presente (e futuro). Basta guardare l’età media della squadra per capirlo. Si è passati da circa 30 anni a 26. Un balzo non indifferente verso una linea green che dovrebbe premiare a lungo termine.
Roma, una squadra più giovane
Questa la nuova Roma che sta nascendo, con un allenatore giovane in panchina (rispetto all’età dei colleghi di altre squadre) che guida altrettanti giovani. Andando nel dettaglio, è possibile notare che sono stati ceduti (includendo anche il rientro dai prestiti) personalità come Rui Patricio, Smalling, Llorente, Belotti, Spinazzola e Lukaku. Non è finita.
Il processo di ringiovanimento collettivo dovrebbe proseguire anche nelle prossime sessioni di mercato. Difficilmente a gennaio si interverrà con la “potatura”, ma Dybala, Cristante, Paredes ed El Shaarawy sono avvisati. Chiaramente la Joya, per il momento, resta un perno giallorosso. Quel che conta, però, è il concetto: la Roma non può essere schiava dei singoli.
Affidabilità e freschezza
L’obiettivo finale è costruire un collettivo giovane e intercambiabile per affidabilità e resa. Il sentiero di Ghisolfi e Souloukou è questo con una crescita verticale – per citare De Rossi – che dovrebbe durare un paio d’anni. DDR ha 1095 giorni di contratto. Sarà importante riuscire a fare qualcosa di importante prima, cercando di accelerare il più possibile questa ‘metamorfosi’ per poi godersi i frutti del lavoro fatto.