L’ex bomber della Roma, Roberto Pruzzo, ha raccontato ai microfoni di Tuttomercatoweb la sua esperienza in giallorosso sotto la guida di Sven Goran Eriksson, il tecnico svedese che è deceduto nella mattinata di oggi dopo una lunga malattia.
Il ricordo di Pruzzo
Pruzzo ha parlato di Eriksson come “una gran persona con cui ho lavorato bene costruendo un ottimo rapporto”. L’ex bomber giallorosso ha accostato Eriksson ad un altro tecnico svedese che ha fatto la storia del club capitolino, e cioè Nils Liedholm: “Ho avuto la fortuna di lavorare con lui e Liedholm figure eccezionali che nel calcio hanno avuto un grande impatto a livello umano e tecnico”.
Del tecnico svedese appena scomparso, l’ex bomber ne ha ricordato soprattutto “l’educazione e il rispetto verso la squadra e verso di me”. Con Eriksson alla guida della squadra giallorossa, Pruzzo è diventato anche capocannoniere del massimo campionato. Una persona ricordata come estremamente ironica esattamente come Liedholm. Il suo gioco era improntato maggiormente alla verticalizzazione senza il possesso palla esasperato che ha caratterizzato l’era Liedholm.
“Non vincemmo lo scudetto purtroppo nell’86 e c’è sempre quel rammarico – ha spiegato Pruzzo a Tuttomercatoweb – poi Eriksson lo ha vinto dall’altra parte del Tevere. Poteva essere forse l’unico a vincerlo con la Roma e con Lazio”. L’ex attaccante ligure ha ricordato anche come Eriksson fosse stato sempre rispettato da tutti i giocatori, anche dagli avversari, per il suo stile e la sua correttezza in campo e fuori.
Il ricordo del sindaco Gualtieri
Tanti ex giocatori allenati proprio dal “Rettore di Torsby” stanno tributando il proprio omaggio all’ex allenatore svedese, ricordandone le gesta e la spiccata personalità. Anche il sindaco del Comune di Roma, Roberto Gualtieri, ha pubblicato una nota ufficiale in cui ha voluto tributare il ricordo di questo straordinario uomo di calcio che ha lasciato un segno indelebile nella capitale:
“Tutta la Roma sportiva – si legge nel comunicato di Gualtieri – rende omaggio a Sven Goran Eriksson, un grandissimo allenatore che ha lasciato un segno indelebile nella storia del calcio mondiale e romano, in particolare portando la Lazio a vincere lo scudetto”. Gualtieri ne ha elogiato soprattutto la “dignità, l’amore e il coraggio” con cui ha affrontato la malattia, diventando un esempio per tutti.