Una notizia inattesa, da dover leggerla due o tre volte prima di prenderla per vera. Quando verso le 20.30 di ieri sera, giovedì 22 agosto, le principali televisioni e gli esperti di calciomercato hanno annunciato la decisione di Paulo Dybala di rimanere alla Roma, i tifosi romanisti hanno iniziato a festeggiare. Il loro idolo non se ne andrà, il giocatore più importante degli ultimi anni, quello con una classe sconfinata, che ha fatto sognare, rimarrà in giallorosso.
Addio ai 75 milioni di euro in tre anni offerti dall’Al-Qadsiah, squadra saudita neopromossa nella Saudi League. I soldi non sempre sono tutto e il cambiamento radicale di vita ha spaventato lui e la sua famiglia. Meglio il Colosseo, i romanisti, l’Olimpico. La Roma. E per questo poco dopo le 21 l’argentino ha postato sui social quello che sarebbe stato il suo video d’addio, aggiungendo quel sibillino quanto inequivocabile “Ci vediamo domenica” con l’occhiolino che faceva intendere che la decisione era stata presa.
Dybala resta e il rinnovo si avvicina: le condizioni
A convincere la Joya sono state un insieme di cose. Di certo la consapevolezza di lasciare definitivamente il calcio che conta a soli 31 anni e di conseguenza anche la nazionale argentina. E poi la posizione della mamma e della moglie Oriana, mai davvero soddisfatte della decisione di Paulo, senza però cercare di intromettersi nella sua vita professionale per fargli cambiare idea. Ma ad aver sbaragliato il banco sono stati anche i compagni e i tifosi che ieri, a Trigoria, mentre lo stavano salutando per l’ultima volta lo hanno pregato di ripensarci, di rimanere, di continuare a giocare e sognare con loro.
Da lì è scattato qualcosa che ha fatto tramontare la trattativa con il club saudita. Dybala non solo rimarrà alla Roma, ma raddoppia. Già, perché ora il rinnovo di contratto (che scadrà il prossimo giugno) per un altro anno è ad un passo. Nell’odierno accordo con il club, infatti, c’è una clausola secondo la quale il giocatore allungherebbe automaticamente di un anno la sua permanenza a Roma alla quattordicesima presenza in stagione. Avendo già giocato all’esordio contro il Cagliari ne mancano 13. Un matrimonio dunque che “s’ha da prolungare”.