Dybala, perché ha deciso di rimanere a Roma? Com’è andata realmente e chi l’ha convinto a restare.

Una serata che ha cambiato il sonno di tutti i tifosi romanisti: la Joya resta qua!

Melissa Landolina -
Tempo di lettura: 3 minuti
Dybala
PAULO DYBALA SORRIDENTE SALUTA I TIFOSI DELLA ROMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Ormai non ci credeva più nessuno, la partenza di Paulo Dybala era certa: 75 milioni di euro avrebbero convinto chiunque. E anche lui dopo un rifiuto, tentennamenti, incontri rimandati, infiniti ripensamenti sembrava essere capitolato ai piedi del Dio denaro.

Di certo però il suo cuore parlava forte e chiaro ed è stato evidente quando in panchina a Cagliari ha tifato la sua Roma come il primo giorno. In quei 20 minuti in cui è sceso in campo, quando ormai credeva di essere fuori dal progetto Roma, ha comunque dato tutto per quella maglia.

Quando è andato a salutare i tifosi sotto al settore ospiti con le lacrime agli occhi, pensando che fosse l’ultima volta. O quando si è fermato a firmare autografi e alle parole di un tifoso ”Ti vorremo bene comunque, qualunque scelta farai”, ha avuto una morsa al cuore.

Perchè chi lo conosce ed è nell’ambiente, descrive Dybala come un ragazzo semplice, sensibile, genuino, buono e che si fa voler bene da tutti.

Ma com’è andata realmente? E perché, stasera, come un fulmine a ciel sereno, è arrivato l’annuncio della sua permanenza, quando tutti aspettavamo solo l’ufficialità per salutarlo definitivamente?

Com’è andata veramente e perché Dybala ha deciso di restare alla Roma

 

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Come abbiamo già detto la Joya aveva rifiutato l’offerta dell’Al Qadsiah ma la posta in palio è aumentata notevolmente e quando si sono riseduti al tavolo delle trattative lui con il suo agente Carlos Novel hanno ricevuto una proposta irrinunciabile: 75 milioni in 3 anni.

Dybala tentenna ancora, ma alla fine accetta. Passa la notte inquieta e tormentata. Evidentemente aveva capitò che sarebbe stato ricoperto di soldi ma infelice e per un argentino è difficile vivere con la malinconia.

La mattina seguente si reca a Trigoria, certo che sarebbe stato l’ultimo allenamento cosicché fa il differenziato in palestra. Prende i suoi effetti personali, svuota l’armadietto e saluta i compagni i quali gli dimostrano tutto il loro affetto, soprattutto Bove, Paredes e Soulé che gli dicono ”Pensaci bene, non te ne andare…”.

Un Dybala ancora più incerto varca la soglia del Fulvio Bernardini, sale in macchina e uscito dal cancello viene invaso da una folla di tifosi che gli donano poster, foto, cartelloni, regali di ogni genere, chiedendogli di restare.

La sensibilità di Paulo viene messa a dura prova e a rincarare la dose sono i media argentini contrari ad una sua partenza verso l’Arabia: “Lì finiresti la tua carriera e la nostra Nazionale perderebbe un giocatore importante”.

L’ultima parola si sa, spetta alla famiglia, e quando torna a casa trova sua moglie Oriana e sua madre poco convinte di questa scelta: sarebbero volute restare a Roma.

E allora i tormenti di Paulo non si placano finchè inizia a pensare seriamente che il suo futuro non poteva essere quello che stava progettando.

“Ma ora come dico a tutti che ho cambiato idea? Mi prendono per matto!”, ha pensato. Così doveva trovare le parole giuste, scegliere una forma di comunicazione che rendesse l’idea, che facesse felici i tifosi della Roma ma soprattutto che liberasse lui, una volta per tutti, da una scelta che gli stava già togliendo il sorriso.

Avvisa gli emissari arabi, avvisa la Roma e poi alle 20:27 un post enigmatico: “Grazie Roma. Ci vediamo domenica”, un ultimo saluto? L’occhiolino ha fugato ogni dubbio…

Dybala resta: questa è la realtà e ora la Joya è diventato ancora di più l’idolo di questa città.

Possiamo anticiparvi però che neanche stanotte Paulo dormirà: ha centinaia di tifosi sotto casa che lo ringraziano per aver scelto ancora una volta questa maglia.

Grazie Paulo, Roma è tua.