Terzino destro, di nuovo tu. Nel dopo Cafù – si purtroppo bisogna andare così indietro nel tempo -la Roma non ha più avuto il suo ‘pendolino’, il suo crack su quel lato della difesa. Mai come ora però l’acquisto in quel ruolo non può essere sbagliato: avendo preso un gigante là davanti come Artem Dovbyk servono assist e cross a pennello da far piovere in area per il bomber, magari sfruttando le sovrapposizioni dettate dai passaggi filtranti di Dybala e Soulé. Una valida alternativa quando non saranno direttamente loro ad imbeccare il centravanti ucraino.
Chi andare a prendere allora? Sul versante opposto, a sinistra, De Rossi è coperto. Riscattato Angelino e salutato Spinazzola, a completare il tandem di fascia è arrivato Samuel Dahl, giovane promettente svedese di cui si parla molto bene. A destra invece il work in progress è ancora evidente. Le trattative imbastite fin qui, tra reali e presunte, al momento non si sono concretizzate proprio perché c’erano altre priorità. Adesso però occorre stringere anche in questo ruolo.
A destra il solo Celik non basta: il punto
Una cosa sembrerebbe essere chiara arrivati a questo punto del mercato. Uno dei terzini destri, comunque vada, sarà Celik, che nonostante qualche rumors in uscita, per il momento rientrerebbe comunque nei piani giallorossi. Chiaro però che da solo non può bastare. Nell’ultima partita amichevole da quel lato DDR ha provato addirittura Sangaré, prima di concedergli la staffetta proprio con il turco. “Buba” però, almeno in teoria, dovrebbe essere dirottato in Primavera a fine ritiro.
Al massimo, verrebbe da pensare, si potrebbe adattare in quella posizione Zalewski, uno che a centrocampo sarà abbastanza chiuso. Ma si tratterebbe per l’appunto di un “piano B” dettato magari dalla contingenza del momento, non certo una strategia con cui presentarsi ad inizio campionato. E’ dal mercato allora che devono arrivare i rinforzi attesi: sia al livello numerico, sia al livello qualitativo. Servono energie, tanta corsa e soprattutto i traversoni verso il centro dell’area di cui parlavamo prima.
Terzino destro Roma: tutti i nomi sul taccuino di Ghisolfi
L’identikit ve lo abbiamo tracciato, adesso serve dargli un nome e cognome. Il profilo deve essere quello giusto perché l’assetto tattico della squadra, siamo convinti, passerà molto da qui: il motivo? Se giochi con un tridente così offensivo come quello Soulé-Dybala-Dovbyk è indubbio che servano dei corridori in grado di presidiare le fasce. L’obiettivo ideale, in questo senso, sarebbe quello di Raoul Bellanova: gli ostacoli però sono molteplici, a partire dalla valutazione che ne fa il Torino (20-25 milioni) e comunque fino a pochi giorni fa il calciatore, come raccontato da RomaForever.it in esclusiva, non era ancora stato contattato dai giallorossi.
Vedremo se cambierà qualcosa nei prossimi giorni. C’era poi Marc Pubill, ma il terzino in queste ore sembra aver preso la strada di Bergamo, con un’Atalanta grande protagonista sul mercato in queste ore, considerando il blitz chiuso in pochissimo tempo ieri pomeriggio per Retegui. Si è parlato poi anche di Calabria, magari da buttare dentro nella trattativa col Milan per Abraham (anche se le contropartite proposte sembrerebbero essere altre), mentre si sono perse per strada con il passare dei giorni altre ipotesi di mercato meno concrete, come quella araba per il 25enne Abdulhamid, o per il 23enne norvegese Kamanzi.
Chi sarà il nuovo titolare della Roma in quel ruolo
Insomma, tanti nomi, idee, ma per il momento la casella “nuovi acquisti” continua a rimanere vuota in quella posizione del campo. Ebbene, secondo quanto raccolto dalla nostra Redazione in realtà l’obiettivo già fermato e che si potrebbe chiudere relativamente in poco tempo sarebbe Lorenz Assignon, guarda caso il nome di cui si parlava in coppia con Dahl qualche giorno fa, con quest’ultimo poi effettivamente arrivato a Trigoria.
Classe 2000, il francese ha un costo di circa 10 milioni e gioca nel Rennes dove Ghisolfi ha già prelevato Le Fee. Il mantra in casa giallorossa quest’anno però è chiaro, Soulé e Dovbyk insegnano: “Meglio aspettare qualche giorno ma non sbagliare l’affare“. Fonti vicine all’ambiente romanista dipingono un Ghisolfi, in questo ruolo, alla ricerca eventualmente di un livello anche superiore rispetto ad Assignon: qualora non ci si riuscisse, a quel punto, arriverebbe l’affondo per il francese.