Dalla prova del 9 al carico da 11 il passo è breve: Artem Dovbyk, dopo essersi presentato in grande stile a Ciampino, è alle prese con le prime responsabilità da bomber giallorosso. Il calciatore sa che l’attacco è la sua fascia di competenza, buttarla dentro è il suo compito e questo gli era chiaro da prima che approdasse nella Città Eterna, come dimostrano i gol fatti al Girona al punto da garantirgli il posto da capocannoniere della Liga.
Ora, però, sa anche che – nella Capitale – il posto da titolare in avanti è suo. Non è l’unico, però, e qui torniamo alle responsabilità: in squadra c’è ancora Abraham. Attaccante, bomber e (quasi) ex titolare: lui ha la maglia numero 9. Quella che l’agente di Dovbyk ha mostrato nelle storie Instagram per avvisare che la trattativa con i giallorossi fosse chiusa.
Dovbyk, il destino in una maglia
Tutti si aspettavano, quindi, che l’ucraino prendesse quel numero lì. Spodestando da subito l’ex Chelsea, destinato a partire. Bisogna capire se a Milano o in Premier League (Everton e West Ham gradirebbero parecchio). Il centravanti, però, si dimostra freddo e lucido ancor prima di indossare gli scarpini. Scenderà in campo, qualora De Rossi dovesse chiamarlo, con la maglia numero 11.
La prima potenziale occasione potrebbe essere contro l’Olympiakos. Anche se dovrebbe trattarsi, per il momento, più di una passerella di presentazione. Sabato a Rieti i piani sono altri. Artem Dovbyk, tuttavia, si riserva di tornare sui propri passi – o sui propri numeri – per prendere eventualmente il 9 quando Tammy Abraham sarà altrove.
Dribbling secco alle polemiche
Un gesto di attesa e concordia. Il centravanti ex Girona è appena arrivato e non pesta i piedi a nessuno. Primo atto da romanista all’insegna della diplomazia, in campo però dovrà essere meno diplomatico e comportarsi da vero numero 9 – perentorio e implacabile – anche se, per il momento, ha il numero 11. Questione di cifre, possibilità e ambizioni. A Roma, sponda giallorossa, in attacco cominciano a tornare i conti.