La targa campeggia nel parco, in un luogo che si spera diventi presto simbolo di gioia, amicizia e rispetto, com’è diventato – nonostante gli anni passati dalla quella maledetta domenica – Antonio De Falchi stesso: per la Roma e tutti coloro che ancora credono nei valori più nobili dello sport. E per dedicargli questa targa c’erano in molti nel tardo pomeriggio romano in via Michele Pane, zona Torre Maura. Quasi come se tutti volessero salutare ancora volta, oltre l’ultima volta, quel figlio della città di Roma che non ce l’ha fatta, massacrato più di mezzo secolo fa dalla follia ultrà di quegli anni violenti.
Presenti all’evento la mamma e sorella di Antonio, Esperia e Anna De Falchi, e tante autorità. Dal sindaco di Roma a Svetlana Celli, presidente Assemblea Capitolina. Dal Presidente Commissione Turismo Moda e Relazioni internazionali Mariano Angelucci al Consigliere Federico Rocca. Poi anche Francesco Lotito per i club romanisti e la Ceo Lina Souloukou e Angeliño per la Roma stessa. Insomma, c’erano tutti per ricordare ancora una volta il ragazzo che aveva nel cuore i colori giallorossi. La targa toponomastica ora recita “Parco Antonio De Falchi: vittima della violenza negli stadi (1970-1989)”.
Antonio De Falchi morì davanti al Meazza il 4 giugno 1989: in suo onore un parco di Roma
Queste le toccanti parole del primo cittadino di Roma, Roberto Gualtieri: “Bello che questa iniziativa abbia unito tutti, il Municipio, il Consiglio Comunale, le Istituzioni, la città, il mondo dello sport e ovviamente i tifosi della Roma. Bellissimo che il nome di Antonio sia sempre presente, un simbolo di un’ingiustizia subita, una vita spezzata, una violenza terribile contro di lui. Antonio è diventato un simbolo, non solo della Roma ma di tutti coloro i quali credono che lo sport sia gioia, amicizia e rispetto. Che questo possa essere un parco vivo, animato, dove vogliano venire i bambini, dove sia bello stare. Abbiamo il dovere di ricordare e onorare la memoria di Antonio”.
Lina Souloukou ha donato alla madre del ragazzo una maglia della Roma col numero 35, a simboleggiare gli anni trascorsi dalla tragedia. Poi ha detto: “Sono davvero grata per quest’invito, onorata di poter rappresentare la società, la famiglia Friedkin, in un’occasione così importante per la nostra tifoseria. Qui siamo a casa di Antonio De Falchi, nel suo quartiere, e la presenza del club, in questo parco a lui dedicato, era doverosa. Il ricordo di Antonio è sempre vivo nella nostra tifoseria. La vicenda di Antonio è nota. Oggi vogliamo dare il nostro ideale abbraccio alla famiglia De Falchi e dimostrare la nostra vicinanza ai tifosi giallorossi, come sempre cerchiamo di fare”.