Quelle parole di Thiago Motta non sono altro che il copione di un’intera estate di mercato. Chiesa non è più una priorità della Juventus, lo si comprende ulteriormente non appena il tecnico bianconero usa la frase: “Per il momento è un giocatore della Juventus, poi vedremo”. In quel ‘poi’ c’è tanto presente e anche un po’ di passato recente, il calciatore deve trovarsi una nuova sistemazione.
La nostra redazione, in anteprima, lo scorso 11 luglio sottolineava che Giuntoli avesse parlato anche in maniera piuttosto ferma con Federico Chiesa. Gli è stato fatto capire, senza esitazione, che non rientrava nei piani della società. Niente rinnovo nell’immediato e il DS bianconero preferirebbe venderlo per arrivare ad altri obiettivi.
Chiesa-Roma, un corteggiamento di mesi
Koopmeiners e Sancho i primi della lista, ma la Juventus deve sfoltire prima un altro elenco. Quello delle possibili pretendenti di Federico Chiesa. I bianconeri in tal senso hanno raggiunto un accordo con la Roma, la base di trattativa sono sempre quei 20 milioni + 5 di bonus, ma l’esterno azzurro ha preso tempo.
Il problema iniziale era il tipo di compagine: il calciatore sarebbe stimolato dalla Roma, ma la società giallorossa non gioca la Champions League. Il giocatore vorrebbe essere protagonista ad alti livelli. Le pretese da questo punto di vista hanno cominciato ad assottigliarsi quando l’Europeo – finito in anticipo per l’Italia – ha consegnato alle cronache prestazioni al di sotto degli standard.
La frenata a un passo dal sì
Quindi l’interesse per Chiesa è scemato. Le concorrenti si sono defilate ed è rimasta, nelle ultime settimane, soltanto la Roma a bussare per avere l’esterno. Il quale, tra le altre cose, ha avuto già due colloqui telefonici con Daniele De Rossi. Il ragazzo ha preso tempo, in primis per il matrimonio e in secundis perchè avrebbe voluto essere accontentato sull’ingaggio.
La Roma, in tal senso, ha lavorato a una proposta formale di 5,3 milioni. Compresi extra su gol e presenze. Subito dopo quest’ultima proposta i giallorossi si sono defilati e hanno cercato, con forza, di prendere a tutti i costi Soulè. La pista Chiesa, però, contrariamente a quanto si crede, non è tramontata. Il calciatore ha avuto un confronto netto con il suo agente: deve decidere il proprio futuro.
Colloquio con Ramadani
Il colloquio con Ramadani si è basato su due aspetti. Il primo è che la Roma non molla, il secondo è che dalla Premier è rimasto soltanto il Tottenham. Gli Spurs, però, non intendono versare molti soldi per arrivare all’azzurro. 30-35 milioni è un tetto troppo alto per gli inglesi. Non perchè non hanno disponibilità, al contrario: avendo i soldi vorrebbero spenderli in maniera oculata.
Quindi l’affondo per Chiesa, almeno nell’immediato, non ci sarà. La Juventus vuole vendere il proprio esterno. Quindi non è escluso che dia una stretta a questa operazione: se c’è solo la Roma – in concreto – sul calciatore, si andrà a parlare nuovamente con i giallorossi. I quali non otterranno ulteriori sconti dalla Juventus.
Tocca a Chiesa
Non ne hanno, però, la minima intenzione, visto che si parte dall’accordo di massima che già esiste. Il “tesoretto” per Chiesa arriva dalla cessione della punta. Abraham è destinato a partire: Milan o Premier League nel futuro dell’inglese. Se l’ex Chelsea non dovesse partire, l’esterno azzurro arriverebbe lo stesso.
A patto, però, che questa situazione la sblocchi lui. Con un suo sì, è possibile riprendere da dove le parti erano rimaste. Ovvero a un passo dalla fumata bianca, ma stavolta c’è un Soulè in più. E questo – dall’una e dall’altra parte – fa tutta la differenza del mondo.