Dopo le prime settimane abbastanza soporifere ci si attende un’accelerata dal calciomercato. Gli Europei e la Coppa America in svolgimento, e ormai in chiusura, sembrano essere solamente un pretesto per le poche trattative andate in porto non solo in Italia ma anche in tutta Europa finora.
Se da noi la situazione è simile da anni e con il solito mantra da seguire “prima di comprare bisogna vendere”, anche negli altri Paesi non c’è più quella frenesia di spendere e di intavolare trattative dai costi eccessivi. In Spagna è pronto a sbarcare Kylian Mbappé, ma il Real Madrid non ha versato un centesimo nelle casse del Psg. Arricchirà sì le tasche del giocatore e del suo entourage grazie a vagonate di milioni alla firma e per le commissioni, ma i soldi non verranno elargiti a chi potrà spenderli nel movimento. A Barcellona, al momento, c’è calma piatta, in attesa di capire quali sono le reali risorse disponibili sul mercato.
Un mercato scialbo che chiuderà prima: l’Arabia è vigile e ha un vantaggio
In Francia il mancato accordo per i diritti tv sta mettendo a rischio la salute economica di quasi la metà delle squadre. E anche il Psg sta facendo le sue valutazioni prima di formalizzare le offerte. Pure la Premier League, che negli ultimi anni ci ha abituati a colpi roboanti, viaggia a rilento con le big decisamente più parsimoniose rispetto al passato.
E se anche gli sceicchi arabi, dopo due sessioni di offerte folli e irrinunciabili, sembrano iniziare a tirare il freno a mano è l’ennesima dimostrazione che qualcosa non funziona. Il tempo però passa e molti club devono lavorare sodo per costruire organici competitivi. Manca un mese e mezzo alla fine del mercato e, anche se sembra un’enormità, serve un’accelerata. Il calciomercato, in Europa, si chiuderà venerdì 30 agosto, un po’ prima rispetto agli scorsi anni.
Il problema reale, però, è un altro. Se in tutta Europa le sessioni si concluderanno contemporaneamente, diverso è il discorso per altri mercati. Turchia e soprattutto Arabia Saudita, avranno più tempo per attirare giocatori a suon di offerte milionarie: i primi fino al 13 settembre, i secondi addirittura fino al 6 ottobre. Questo è sicuramente un problema per i club europei che potrebbero vedersi scippare i giocatori (tramite offerte irrinunciabili per le loro casse e per le tasche dei calciatori) senza aver la possibilità di sostituirli. L’uniformità delle date dovrebbe essere una delle regole basilari del mercato, ma così non è. Uno dei tanti, tantissimi interrogativi che non hanno alcuna spiegazione nel mondo del calcio.