A due giorni dall’eliminazione umiliante agli ottavi di finale di Euro 2024 per mano della Svizzera non si placano le polemiche intorno all’Italia e a Luciano Spalletti. Una sconfitta così netta, nel risultato e nel gioco, contro un avversario modesto, ha evidenziato i limiti e gli errori di ogni componente della spedizione azzurra.
Il commissario tecnico, nonostante il pessimo risultato, è stato confermato sulla panchina e sarà quindi lui l’allenatore che avrà l‘obbligo di portare l’Italia ai Mondiali 2026. Già, perché dopo due mancate partecipazioni, sarebbe irreparabile non partecipare per la terza volta consecutiva alla manifestazione calcistica per eccellenza. Di certo, Spalletti, dovrà schiarirsi le idee in questi mesi perché in questi 15 giorni in Germania è apparsa è stata tanta confusione.
Capello critica Spalletti: “Troppa confusione nei calciatori”
E le critiche, ovviamente, sono arrivate da tutte le latitudini. Dopo aver passato all’ultimo respiro un girone abbordabile ci si aspettava una scossa che generasse una squadra diversa a partire dalla fase a eliminazione diretta e invece la prestazione è stata, se possibile, peggiore delle precedenti. Anche Fabio Capello, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, è stato duro contro gli azzurri e il loro allenatore.
Secondo l’ex allenatore della Roma il primo problema è stato dettato dalla confusione creata nei calciatori: “Da quello che si è visto in campo è parso così. Nel ruolo di play hanno giocato Jorginho e poi Fagioli, ma nessuno dei due è il Lobotka del Napoli di Luciano. Hanno caratteristiche diverse: contro la Svizzera Xhaka faceva quel che voleva, Fagioli non andava nemmeno a prenderlo“.
Oltre alla questione tattica sollevata dall’ex allenatore friulano, c’è anche un altro aspetto che ha influito sul rendimento della squadra. “Per Spalletti userei un’altra parola: Presunzione. Ho avuto la sensazione che già contro la Spagna il ct non abbia pensato da selezionatore, ma da allenatore di club. In sostanza, ha mandato in campo una squadra dicendosi noi siamo noi, loro sono loro, vediamo chi è meglio, scegliendo la difesa a quattro contro i più forti esterni d’attacco di tutto l’Europeo. E l’abbiamo visto chi era meglio…“.
Insomma parole che potranno fare discutere e che sicuramente toccheranno l’orgoglio dell’allenatore di Certaldo. Accetterà le critiche oppure risponderà all’ex collega?