Un weekend in Costa Azzurra, queste finora le vacanze di Florent Ghisolfi. Niente cartoline o clamori. Solo relax, senza cuffie e senza telefono. Un distacco ragionato che è durato poco, perchè il DS è tornato subito all’opera al termine di un fine settimana per staccare la spina. Cavi metaforicamente riattaccati al rientro nella Capitale dove ad attenderlo c’era Daniele De Rossi, prima di partire anche lui per la Sicilia, l’incontro non è stato per augurarsi buone vacanze.
Si è trattato di un avvicendamento di lavoro. DDR e Ghisolfi hanno parlato di mercato con l’unica parola possibile che fosse da raccordo (e accordo) per entrambi: “Daje”. Che non è come “Quickly”, ma ci va abbastanza vicino. Ghisolfi deve sbrigarsi. È chiamato a un’accelerata sul mercato perchè sono stati fatti meeting, sono state indette riunioni, video call, si sono tenuti persino pranzi condivisi per parlare di mercato.
Ghisolfi attivo sul mercato
Le compravendite, però, ancora non arrivano: De Rossi l’avrebbe incontrato un’ultima volta per dire basta attese. Ora si può davvero cominciare. Dopo il riscatto di Angelino, arriva la cessione di Belotti al Como. Queste due operazioni hanno una cosa in comune: il silenzio. Ghisolfi non parla a meno che non sia strettamente necessario: non perchè non sa le lingue, anzi ne parla diverse, ma preferisce evitare di dare “fiato alle trombe” per due motivi.
Il primo evitare la fuga di notizie, il secondo prevenire i processi alle intenzioni. De Rossi deve aver spiegato all’ex Nizza che Roma è una piazza umorale: è sufficiente una parola per montare un caso. Un nome sbagliato, un’anticipazione frettolosa e chiunque è pronto a innalzare gli scudi tra radio, giornali, tv e bar.
Niente radio e tv
Dove ciascuno dice la propria e mette in difficoltà operazioni che sarebbe meglio lasciare segrete. Quindi Ghisolfi apre bocca, ma a ragion veduta. Altra questione importante: il neo DS parla solo con i procuratori, non usa intermediari. Questo consente di indirizzare da subito le trattative ed evitare il passaparola.
Non è la prima volta che la fuga di notizie, non soltanto a Roma, avviene perchè qualcuno ha parlato con qualcun altro e così via. L’ex Nizza è cortese, non sprovveduto. Dunque preferisce viaggiare, produrre e anticipare. Il resto lo dirà a tempo debito. Finora neanche una conferenza stampa: l’idea è quella di presentarsi direttamente con il primo grande colpo di mercato sotto braccio.
Vietato fermarsi
Alla fine gli incontri con i più grandi procuratori del settore ci sono stati e qualcosa devono essersela detta. Il mercato della Roma si muove, ma non passa dalle solite casse di risonanza. Quello che sembra lassismo è progettualità. La negligenza, invece, è fuori questione. Si tratta, semmai, di prudenza. Evitare uscite a vuoto, in ogni campo, non significa rimanere fermi.
Quindi la Roma si muove: Ghisolfi viaggia. Le vacanze sono finite, ma i treni passano ugualmente. L’ex Nizza cerca di prenderne al volo il più possibile. Anche qualche aereo, perchè poi a muoversi saranno i Friedkin. E quando parte il loro aereo significa che le parole non servono più: è già tempo dei selfie. Dybala docet.