I sentimenti non si misurano, ma si possono ugualmente osservare. Le parole devono, spesso, essere accompagnate dai fatti. Altrimenti se le porta via il vento. Nel caso della Roma – De Rossi docet – il vento soffia ancora. I giallorossi vengono da tre stagioni esaltanti sul piano del pubblico. Da quando è arrivato Mourinho nella Capitale, a oggi con De Rossi, la presenza dei giallorossi sugli spalti non si è mai abbassata.
Ogni anno oltre 60mila tifosi presenti a sostenere la squadra. Anche i numeri in trasferta sono da capogiro. I sentimenti non si misurano, ma si premiano. Ecco perchè la società giallorossa – a fronte di certi numeri – ha aperto in anticipo la campagna abbonamenti. La precedenza, anche per il nuovo anno, ce l’ha chi deve rinnovare.
Amore senza fine
Ovvero chi era già presente e deve sottoscrivere un altro anno in compagnia del suo “unico, grande, amore”. Poi c’è chi, invece, la Roma l’ha sempre seguita e vista, ma allo stadio si recava soltanto occasionalmente e ha deciso di dare costanza al proprio attaccamento. Le riconferme sono durate fino al pomeriggio di ieri (18 giugno), toccando quota 31.567, considerando che le sottoscrizioni sono state aperte il 7 dello stesso mese l’amore dei romanisti è stato straripante.
Dal 19 giugno, invece, è possibile fare un abbonamento ex novo: chi non ha mai avuto la possibilità di abbonarsi, ora, può farlo dal principio e compiere un passo che magari attendeva da tempo. La Roma punta a numeri importanti. Addirittura pensa di poter superare le 40.000 tessere. Poi ci sarà da conteggiare la mole di tifosi che arriveranno con il biglietto normale senza l’accordo perenne rispetto alle partite in casa. Comunque la si veda, l’Olimpico è un fortino tutto romanista che posiziona i giallorossi come terza forza del campionato contando solo il pubblico.
Un pubblico da Champions
Prima della Roma ci sono soltanto Inter e Milan. I supporter giallorossi si confermano davvero l’uomo in più per la squadra. Anche e soprattutto nelle partite di coppa: l’Europa League ha avuto una splendida cornice di pubblico nel corso di un cammino che, per 90 minuti, non ha accarezzato l’impresa per il terzo anno consecutivo. La Roma c’è, anche la sua gente. A prescindere da chi siede in panchina. Sebbene la vena di De Rossi è un “accessorio” a cui nessuno vorrebbe rinunciare.