Diciamoci la verità. Quello di ieri non è stato il miglior derby degli ultimi anni. E ci fermiamo qui. Inutile scomodare partite di ben altro spessore contro le quali sbatterebbe questo modestissimo 1-1 che, di fatto, non serve a nessuno. Ma che accontenta, paradossalmente, tutti. Perché come ricorda il buon Ranieri “quando le partite non puoi vincerle, è fondamentale non perderle“. Specie al derby. Specie in una piazza umorale come quella romana.
E’ stata allora la partita delle paure: quelle della Roma, troppo timida sia nel primo tempo ma anche quando ha deciso di accontentarsi del pareggio senza provare ad affondare il colpo; quelle della Lazio: che dopo essere passata in vantaggio e aver visto infrangersi tutte le altre conclusioni contro il para tutto Svilar ha deciso che, tutto sommato, un punto è sempre meglio di zero. Per citare un’altra famose frase (del Bomber Pruzzo) spesso nel calcio vale sempre il detto “meglio due feriti che un morto“. E il derby di ieri non ha fatto eccezione.
Lazio Roma, l’analisi di Condò è durissima: “Partita peggiore del campionato”
Insomma, alla fine è sembrato proprio che Roma e Lazio si siano accontentate del risultato maturato sul campo. Al di là dei gol, c’è da dire, l’analisi tecnica della partita non offre spunti di particolare interesse, anzi. Gioco molto frammentato, continue interruzioni dell’arbitro, occasioni da gol – quasi tutte per la Lazio (anche se spesso da calcio piazzato) – col contagocce.
“Il derby di Roma è la partita peggiore del campionato per l’astio che sempre l’avvelena“, è l’analisi, durissima, di Paolo Condò sul Corriere della Sera. Il volto Sky lancia poi un’accusa pesantissima rivolta ai giocatori: “Ieri si è andati veramente oltre“, è stato l’amaro commento del giornalista.
Condò sul derby di Roma: “Se la VAR punisse le simulazioni…”
Ma a cosa si riferisce Condò? “Non parlo tanto dei calcioni, che fanno parte del gioco, ma per le continue simulazioni”. E qui ci sentiamo di spezzare una lancia a suo favore: in certe situazioni si è davvero rasentato il ridicolo. Da entrambe le parti, per onestà intellettuale. “Chiunque veniva anche solo sfiorato stramazzava al suolo fingendo dolori inimmaginabili costringendo l’arbitro ad interrompere spesso il gioco “ – è l’attacco di Condò – “se la VAR indagasse anche chi imbroglia Roma e Lazio avrebbero finito 5 contro 5”.