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Il “Ninja” torna a parlare dopo l’ultimo, burrascoso periodo della sua vita. L’argomento, ovviamente, non poteva essere che la Roma, squadra a cui il calciatore è rimasto molto legato. A Trigoria infatti Nainggolan ha vissuto probabilmente il punto più alto della sua carriera, protagonista tra i protagonisti di una squadra che era davvero fortissima. L’ex giallorosso li ricorda tutti: “Benatia, Pjanic, Strootman, Gervinho, Salah, Totti, De Rossi, e dopo sono arrivati tanti altri campioni”, ha raccontato il Ninja ad Amore Giallorosso.
“Per quattro, cinque stagioni siamo stati al top” – prosegue il giocatore – “era più facile che perdessimo paradossalmente punti con le piccole piuttosto che con le grandi. Noi andavano a Milano e vincevamo sia col Milan che con l’Inter”. Anni d’oro insomma, quelli che i tifosi della Roma si augurano presto di tornare a rivivere.
Intervista a Nainggolan: “Rispetto alla mia Roma oggi ci sono due grandi differenze”
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Per uno che è rimasto visceralmente legato ai colori romanisti viene naturale, quasi spontaneo fare dei parallelismi tra la Roma di qualche anno fa, quella per l’appunto dove giocava anche lui, e quella di oggi. Vero, fortunatamente Ranieri è riuscito a mettere una pezza ai disastri combinati dalla società ma è chiaro che per il futuro la speranza è quella di ritornare ai fasti di un tempo. “La squadra si sta riprendendo ma non è quella che eravamo abituati a vedere”.
Nainggolan, che della Roma di oggi comunque si prenderebbe Dybala e Angelino (il Ninja cita anche Paredes e Pellegrini, ndr), spiega cosa è cambiato negli ultimi anni dal suo punto di vista trovando analogie e differenze: “Noi avevamo sempre l’esigenza di dover vendere e poi ricomprare ma i calciatori venivano sempre sostituiti alla grande“, puntualizza l’ex Roma a questo proposito.
“Ecco, secondo me alla Roma di oggi manca questo: penso che ci siano giocatori bravi ma pochi fuoriclasse”. La seconda differenza, invece, che però può essere benissimo collegata alla prima, riguarda i risultati sul campo contro un certo tipo di avversarie, quelle più forti: “Negli ultimi anni la squadra sta facendo troppa fatica a battere le grandi”, è la considerazione del Ninja.
Ancora il Ninja: “Stagione condizionata dall’esonero di De Rossi”
Si torna quindi a parlare del particolare momento vissuto dalla Roma. Quest’anno è stato un sali e scendi continuo di emozioni. Si è passati dal baratro della lotta salvezza alla speranza di una clamorosa rimonta europea. “Penso sia stata un’annata molto strana, condizionata dall’esonero di De Rossi. Lui l’anno scorso ha fatto molto bene, anche meglio di Mourinho: prima gli hanno fatto firmare un triennale, poi lo hanno cacciato dopo quattro partite. Prendendo Juric che non ha saputo dare alla squadra il cambio di marcia“, ha commentato Nainggolan che ha poi conclcuso: “Secondo me potevano tranquillamente continuare con Daniele“.