Un nome che era destinato a far parlare di sé, ma non nei termini sperati. Matías Soulé, arrivato nella Capitale tra grandi aspettative, sta vivendo un periodo che nessuno avrebbe previsto. L’attaccante argentino, acquistato per 26 milioni di euro più 4 di bonus, sembrava l’elemento ideale per arricchire il reparto offensivo della Roma. Eppure, i numeri e le prestazioni raccontano una storia diversa, fatta di difficoltà tattiche e di un impatto ben lontano da quanto sognato.
Una stagione sotto le aspettative
Soulé è stato schierato titolare solo nella sfida contro il Braga, un dato che evidenzia quanto sia lontano dal cuore del progetto giallorosso. Con appena un gol segnato e nessun assist a referto, l’attaccante classe 2003 non è riuscito a farsi largo in una squadra che, dopo aver cambiato modulo passando al 3-4-2-1, ha richiesto ai suoi giocatori doti di adattabilità e visione tattica.
A Frosinone, dove aveva giocato da esterno puro in un 4-3-3, Soulé aveva brillato, ma la sua avventura a Roma lo ha visto impegnato in posizioni più complesse, lontane dalla sua comfort zone. Non è un caso che il suo rendimento sia calato, sollevando dubbi tra tifosi e addetti ai lavori.
Il ruolo di Ghisolfi sotto esame
In questa situazione intricata, un’altra figura rischia di trovarsi sotto i riflettori: Florent Ghisolfi, direttore sportivo della Roma. Essendo il responsabile delle scelte di mercato della scorsa estate, Ghisolfi potrebbe essere messo in discussione dai Friedkin. La cessione di Enzo Le Fée, un acquisto costato 23 milioni di euro e già partito per Sunderland, ha già sollevato dubbi sulla sua capacità di costruire una rosa competitiva. Se anche Soulé dovesse lasciare la Capitale, le critiche nei suoi confronti potrebbero intensificarsi, portando a una riflessione sulla sua posizione.
Il club, ha ricevuto offerte di prestito da squadre come il Betis Siviglia e alcune compagini italiane, al momento avrebbe ha deciso di non privarsi del giocatore, almeno fino al prossimo mercato estivo ma fino a fine mercato invernale non è detta l’ultima parola.
La fiducia della società
La recente cessione di Le Fée ha già ridotto la profondità della rosa giallorossa, e un’eventuale partenza di Soulé rischierebbe di complicare ulteriormente la situazione. La scelta di trattenere l’argentino, nonostante le difficoltà, dimostra la volontà di puntare su di lui per il futuro.
Soulé resta una scommessa aperta, così come il progetto di Ghisolfi. Nei prossimi mesi, il campo e le strategie societarie saranno decisivi per definire il futuro di entrambi, in una stagione che non lascia spazio a errori.