Ex Roma, senza freni: “Era un defic***te, giocava con la vita”. Parole durissime

Un excurs sul passato e sul presente giallorosso: l’unico allenatore possibile per la Roma? Daniele De Rossi

Melissa Landolina -
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serie A
AS Roma (ansa foto)

Il clima a Roma si fa incandescente. Mancano pochi giorni al derby della Capitale, e l’attesa, come ogni anno, si trasforma in passione e ansia per i tifosi di Roma e Lazio. A offrire una riflessione ampia e senza filtri è stato Walter Sabatini, ex direttore sportivo giallorosso, che ai microfoni di Radio Radio ha parlato del momento delicato della squadra di Ranieri, ma anche di questioni legate al passato e alle sue esperienze con entrambe le società capitoline.

Il peso del derby nella Capitale

Secondo Sabatini, il derby è una partita che va oltre i confini del rettangolo di gioco: “Il valore del derby è unico, influisce sulle menti delle persone per un anno intero”, ha dichiarato. Ma per lui, è la Roma a rischiare di più in questo momento: “La sconfitta sarebbe più dolorosa per la Roma che per la Lazio. La classifica dei giallorossi è preoccupante, e la lotta per non retrocedere potrebbe diventare devastante nella fase cruciale della stagione”.

L’ex ds ha poi espresso grande fiducia in Claudio Ranieri, definendolo “un ottimo allenatore e gestore capace di indirizzare al meglio gli animi anche in situazioni difficili”. Una figura che, secondo Sabatini, può aiutare la squadra a superare le difficoltà di questa fase critica.

I ricordi tra Lazio e Roma

Il confronto tra le sue esperienze alla Lazio e alla Roma non può mancare: “Alla Lazio c’era grande confusione quando sono arrivato. Lotito, però, ha dimostrato la sua abilità risolvendo debiti enormi e costruendo una squadra con prestiti e parametri zero che ci portò in Champions”. Nonostante i limiti economici, Sabatini ricorda con orgoglio quella Lazio allenata da Delio Rossi e un centrocampo che, ancora oggi, suscita emozione: “Ledesma, Mudingayi, Mutarelli e Mauri trequartista: una squadra straordinaria”.

Il tono cambia quando si parla della Roma, dove ha lavorato più anni e in un contesto diverso: “Alla Roma ho fatto un mercato pirotecnico. Incassavo tanto, ma Pallotta mi lasciava reinvestire tutto. Questo mi ha dato la possibilità di portare tanti giocatori importanti”.

I problemi attuali della Roma

Non mancano critiche alla gestione attuale della società. Sabatini non usa mezzi termini: “I Friedkin hanno creato un mostro senza teste. Non c’è un vero ds, e la mancanza di figure preposte ha compromesso la gestione dello spogliatoio”. Secondo lui, la situazione è figlia di scelte sbagliate che hanno privato la Roma di una guida dirigenziale adeguata: “Le squadre non appartengono ai proprietari, ma alla gente. Era necessario farsi sentire, e questo non è accaduto”.

Nainggolan, gioie e dolori

Quando si parla di giocatori, Sabatini non ha dubbi su chi abbia rappresentato il suo più grande orgoglio: “Nainggolan è stato il giocatore che mi ha dato più soddisfazione. Era un campione in campo, ma nella vita era un vero deficiente”, ha detto scherzando. Il suo commento colorito fa sorridere: “Radja si è bevuto pure il lago Trasimeno. E forse anche quello di Vico”.

Nonostante il suo carattere sopra le righe, Sabatini sottolinea l’incredibile dedizione del centrocampista belga durante le partite: “La domenica era sempre il migliore in campo, nonostante tutto”.

Riflessioni personali

Sabatini non si sottrae nemmeno a considerazioni personali: “Le sigarette? Sono state una compagna di vita. Mi hanno accompagnato in ogni momento, dalle gioie alle delusioni”. Con un tocco di ironia, ammette di aver pagato un prezzo alto, ma che non cambierebbe nulla del suo percorso.

Un consiglio per il futuro della Roma

Alla domanda su chi potrebbe essere il nuovo allenatore della Roma, Sabatini non ha dubbi: “Per me l’unico allenatore della Roma deve essere Daniele De Rossi. Ha dato un volto e un’anima alla squadra”. Tuttavia, riconosce il rispetto che nutre per Ranieri e afferma di non voler interferire.

Quando si parla dell’allontanamento di De Rossi, Sabatini esprime una critica severa verso la gestione del club: “Non c’erano intermediari emotivi per tradurre il lavoro dell’allenatore. Manca chi sappia raccontare cosa accade nello spogliatoio, chi comprenda la curva sportiva della squadra”.

Un derby che vale più di tre punti

Con il derby ormai alle porte, le parole di Sabatini gettano luce su quanto sia importante questa sfida non solo per i tifosi, ma anche per il futuro della squadra. Per la Roma, che si trova in una situazione delicata, sarà fondamentale dimostrare di avere ancora la forza di rialzarsi.