L’Italia comincia il cammino verso Euro 2024. Gli azzurri si sono riuniti a Coverciano per i primi allenamenti, in vista del prossimo 15 giugno – data in cui i ragazzi di Spalletti sfideranno l’Albania – il CT comincia a fare la conta degli uomini a disposizione. Presenti anche i 4 della Roma: El Shaarawy, Pellegrini, Cristante e Mancini.
Il Faraone potrebbe non rientrare nella lista dei 26, ma è presto per formulare qualsiasi ipotesi. L’ex allenatore del Napoli ha visto una squadra pronta e determinata. Questo significa che i Campioni in carica daranno filo da torcere a ogni avversario. C’è voglia di provare a difendere il titolo conquistato a Wembley. Rispetto a quell’Italia tante cose e tanti elementi sono cambiati, a cominciare proprio dal CT: prima c’era Roberto Mancini, ora tocca a Mister Spalletti.
Tutti a Coverciano
Le motivazioni non mancano: il Commissario Tecnico ha sottolineato che vuole fare bene, ma non intende dare punti di riferimento a nessuno. Ogni partita sarà diversa, forse anche sul piano del modulo. Ciascun match in veste diversa e dedicata. Lo stesso lavoro che fa DDR con la Roma: prende le misure e cambia schema a seconda di chi ha davanti. Forse è per questo che la “colonia azzurra” dei giallorossi è così nutrita. Se arrivasse anche Federico Chiesa, ci sarebbe l’occasione di rinfoltire il gruppo.
Quel che è certo è che i romanisti parleranno con il ragazzo: un buon rapporto interno potrebbe favorire molto anche in chiave mercato. Questa, però, è un’altra storia. Ora conta soltanto cercare di trovare un ordine e una quadratura del cerchio. Gli allenamenti stanno andando bene, anche i giallorossi sembrano recepire al meglio le indicazioni del Commissario Tecnico.
Quartetto giallorosso
Il filo rosso Coverciano-Trigoria funziona. Nell’attesa che si presenti l’occasione giusta per incentivarlo ulteriormente, il tecnico di Certaldo può contare su un quartetto in grado di animare il centrocampo e ravvivare l’attacco. Una serie di jolly da inserire all’occorrenza. Il cammino che porta in Germania è lungo, ma gli azzurri sembrano aver le qualità per affrontare il viaggio.
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