Claudio Ranieri può essere soddisfatto della Roma di ieri sera. Atteggiamento giusto e quella rabbia agonistica che quest’anno si era vista raramente: i giallorossi sono andati nella tana degli Spurs ma non certo per difendersi, anzi. Mancini e compagni, finalmente, hanno sfidato l’avversario a viso aperto come una grande squadra dovrebbe fare. Ma dato che la Roma di oggi grande non lo è mai stata, nessuno si aspettava ieri sera una partita del genere.
Nemmeno noi. Le indicazioni della vigilia, non a caso, davano i giallorossi preparati innanzitutto a difendersi e poi, eventualmente, a ripartire in contropiede. Macché. Di fatto la prestazione con il Napoli è stata una specie di “specchietto per le allodole” a posteriori. Sir Claudio ce l’ha fatta di nuovo in pratica. Altro che difesa a cinque: il navigato allenatore romano ha rispolverato il modulo del suo predecessore e si è giocato il match colpo su colpo.
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Ma al di là dello spirito che ha contraddistinto la squadra a colpire sono state soprattutto alcune scelte del tecnico romano. Come quella di mettere Paredes dal 1′ ad esempio, considerando che l’argentino non giocava titolare da molto tempo. Buona la sua prestazione, specie nella ripresa, così come quella di Svilar (6.5), Ndicka (6), Konè, Dybala ed El Shaarawy (tutti con la sufficienza guadagnata). Bene anche Saelemaekers (6,5), al rientro dopo due mesi di inattività. Sei in pagella pure per Zalewski e Soulé subentrati nella ripresa. Il migliore invece è Angelino: per lui voto 7.
Luci e ombre invece per Hummels nonostante Ranieri, ormai si è capito, voglia puntare su di lui restituendogli quello status di campione che qui a Roma non ha mai avuto. Il tedesco, dal canto suo, ce la sta mettendo tutta paradossalmente per dare ragione a Juric che lo lasciava sempre fuori; anche ieri sera è bastato un minuto per mandarlo fuori giri e realizzare il terzo errore consecutivo in altrettante apparizioni in giallorosso. Fallo ingenuo da rigore e avversari subito in vantaggio. E il presagio di un’altra notte da dimenticare.
Ranieri però non ha arretrato di un millimetro e lo ha lasciato in campo. L’ex Dortmund va recuperato. Anche mettendo in conto qualche errore di troppo. E infatti, col passare dei minuti, il tedesco ha alzato il livello pur dovendo difendere a campo aperto. Nel finale ha trovato anche il guizzo – liberatorio – per la rete del 2-2. La rete chiaramente non è bastata per fargli ottenere la sufficienza ma comunque potrebbe rappresentare il punto di svolta della sua stagione. Hummels tuttavia non è stata l’unica nota negativa della serata (gol a parte ovviamente). Vediamo le altre insufficienze della partita.
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Sì perché soprattutto Celik – ma non è una novità – e Dovbyk, hanno steccato la partita. Entrambi secondo La Gazzetta dello Sport sono stati da “5”. Dal centravanti ucraino ci si aspettava qualcosa in più soprattutto perché finalmente la squadra aveva ripreso ad attaccare. Ma lui non si è fatto quasi mai trovare pronto. “E’ raramente quel punto di riferimento che dovrebbe essere“, sentenzia la rosea, “e finisce in fuorigioco quando conta di più“. Per il terzino destro, invece, la prestazione opaca non è certo una novità.