Respinto il ricorso dei comitati contrari alla delibera di interesse pubblico votata e approvata dall’Assemblea Capitolina in merito al nuovo stadio della Roma. L’atto in questione non si tocca. Avanti con i lavori in corso. Questo ha stabilito la seconda sezione del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio dopo l’ennesimo tentativo dei residenti di Pietralata di opporsi alla costituzione del nuovo impianto.
Le motivazioni di questo ulteriore respingimento sono riconducibili alla mancanza di motivazioni. Le perplessità espresse dai rappresentanti dei comitati del no non reggono e, quindi, si continua in una direzione condivisa. La Capitale approva il progetto. Proprio qualche settimana fa Gualtieri aveva detto di condividere ogni singola proposta dei Friedkin e delle società di costruttori a cui si sono affidati.
Nuovo stadio della Roma, il TAR respinge il ricorso
In altre parole: l’opera ha basi solide. Si deve soltanto cominciare. Il “difetto di delegittimazione attiva” – anche per quanto riguarda le richieste dei residenti, i quali non avrebbero fornito prove certe sulla proprietà degli immobili in via della Ruta – consente di andare oltre e proseguire con le prossime mosse strategiche che dovrebbero portare il compimento dei lavori nel 2027.
La prima pietra per cominciare a mettere in atto la costruzione dovrebbe posarsi nel 2025. C’è grande attesa da parte dei tifosi che vogliono le risposte mancanti da 13 anni. Forse qualcosa in più. Il primo proposito dello stadio di proprietà venne in mente a Rosella Sensi nel lontano 2008. Ormai 16 anni fa. L’opera venne addirittura presentata in Campidoglio.
Lo stato del progetto
Poi cordate e presidenti si sono succeduti, ma dello stadio Franco Sensi (questo avrebbe dovuto essere il nome iniziale) non vi fu traccia. Attualmente il corso degli eventi potrebbe cambiare. Gualtieri, Sindaco di Roma, lo aveva promesso in campagna elettorale e vorrebbe arrivare perlomeno a vedere la posa della prima pietra. Significherebbe che il lavoro è cominciato, quindi non si potrebbe interrompere. Il condizionale resta più per prudenza che per altro.
L’opera, che si avvia verso la realizzazione, dovrebbe portare anche numerosi posti di lavoro e riqualificare la zona di Pietralata. Dopo Tor di Valle, abolita al termine di controlli dettagliati e sopralluoghi mirati, dovrebbe essere questa la piazza dove nascerà la nuova casa giallorossa. Più piccola dell’Olimpico, ma adatta alle esigenze dei giallorossi: stadio e non solo.
I Friedkin tra ambizioni e priorità
Museo e attività ricreativa in correlazione. Supermercati e sale eventi. Senza contare l’adeguamento della mobilità in zona. Quello che sperano i residenti favorevoli alla nuova struttura. Anche i più positivi confidano che si possa fare entro certi limiti. Soprattutto a causa delle ripercussioni sulla mobilità. I Friedkin aspettano, perchè la pazienza è la virtù dei forti. A patto che non si entri nella negligenza. Un’ipotesi che a Roma, in questo caso, non è prevista.