La Roma del Ranieri-ter riparte da una sconfitta. Un punteggio che, alla vigilia, era largamente preventivabile e da mettere in conto. I giallorossi, dal canto loro, ci hanno provato, pensando sì principalmente a difendere ma anche provando a mettere in difficoltà gli avversari nel secondo tempo, specie nel finale. Ma non è bastato.
Alla fine, in effetti, a pesare è stato un doppio errore individuale commesso prima da Angelino – incredibile l’errore di valutazione sul cambio gioco del Napoli – e poi di Hummels che ancora evidentemente ha bisogno di ritrovare il ritmo partita. Qualche mese fa, siamo sicuri, non si sarebbe fatto anticipare in quel modo da Lukaku.
Napoli Roma: i problemi della squadra sono evidenti
Al di là del singolo episodio, potremmo parlare anche dell’errore di Dovbyk sotto porta o della mancata espulsione proprio dell’attaccante ex Roma nel primo tempo, a preoccupare è la condizione generale della squadra giallorossa. A partire dalla disposizione in campo. Ieri, contro il Napoli, abbiamo visto diversi moduli in campo ma nessuno che abbia convinto fino in fondo.
Ranieri è ripartito dalla difesa a quattro, poi è tornato a tre. Tanta confusione, specie a centrocampo dove alcuni giocatori sono finiti fuori ruolo, e poca incisività in attacco, con l’unico guizzo arrivato da calcio da fermo. Insomma, l’etichetta “lavori in corso” è ancora in bella mostra: peccato che siamo arrivati a fine novembre e la classifica inizia a preoccupare e non poco. “E’ evidente che ci siano dei problemi, mi hanno chiamato per questo”, ha ribadito ieri sir Claudio in conferenza stampa. La speranza è che la Roma riesca ad uscirne in fretta.
Una Roma costruita male: è questa l’origine dei mali della squadra
Il vero problema, che ha innescato l’escalation di risultati negativi, è a monte e risale all’estate. Vero, sono stati spesi tanti soldi ma il mercato, oltre che ad essere stato tardivo come più volte sottolineato, è stato incompleto, tanto che alla fine si è dovuti ricorrere agli svincolati. Perché se tre allenatori professionisti non sono riusciti a trovare il modulo adatto per questi giocatori è evidente che qualcosa non abbia funzionato. De Rossi, che pure aveva partecipato alle scelte di calciomercato non essendo stato tuttavia ascoltato fino in fondo, è stato mandato via proprio nel momento in cui paradossalmente aveva iniziato ad avere la squadra al completo.
Juric ha provato invece ad incastrare “a forza” e in tutti i modi gli elementi della rosa al suo 3-4-2-1 senza fortuna e senza provare mai a cambiare. E Ranieri in una sola partita, la prima, ha più volte cambiato disposizione in campo col risultato che però è stato lo stesso. Insomma, segnali inequivocabili che descrivono una programmazione societaria se non completamente sbagliata, quasi. Perché siamo sempre lì: i soldi, da soli, senza una visione lungimirante (anche tattica) non bastano. Due esempi su tutti: Soulé pagato 30 milioni per giocare in un 4-3-3 mettendo in conto l’uscita di Dybala che non c’è stata. Oppure l’investimento fatto su Le Fee, 23 milioni che ad oggi non trovano giustificazione. E potremmo continuare a lungo.
Ghisolfi: “Abbiamo cercato di costruire una squadra con la mentalità vincente ma i risultati non stanno arrivando”
Ieri, a questo proposito, Florent Ghisolfi ha recitato il mea culpa prima di Napoli Roma. Al Dirigente è stato chiesto un parere su cosa non stia funzionando nella squadra che ha costruito. “Abbiamo cercato di costruire una squadra giovane, dinamica e con una mentalità vincente. Per ora non siamo riusciti a centrare gli obiettivi. Avevamo costruito una squadra per De Rossi” – ha detto il DS giallorosso (già, ma poi è stato licenziato senza un perché) – “adesso c’è Ranieri che riuscirà a darci equilibrio”. E adesso la squadra – sperando che Ranieri compia il miracolo – ne sta pagando il conto.