Ranieri, il conto alla rovescia è già partito. La terza avventura in giallorosso del tecnico romano partirà nel peggiore dei modi possibile sportivamente parlando: subito il Napoli, poi trasferta in Inghilterra contro il Tottenham in Europa League, quindi l’Atalanta. Un bel ciclo di ferro non c’è che dire. Tanto per non farsi mancare nulla. L’impresa che il tecnico dovrà centrare è delle più ardue: ridare intanto un’anima e un’identità ad una squadra rimasta svuotata dal caos di questi mesi.
Infatti ieri in conferenza stampa non si è parlato di obiettivi. La Champions resta il sogno nel cassetto ma oggi la classifica in campionato recita ben altro. Dunque zero proclami, lo ha ribadito anche Florent Ghisolfi: per il momento il traguardo minimo indicato è quello di recuperare il più possibile il terreno perso in Serie A. Per il futuro si vedrà. Ranieri però non si pone limiti: “Non l’ho mai fatto in carriera, non mi sono mai precluso nulla. A Leicester mi sono fatto mettere una clausola sul contratto per la vittoria in campionato. E lì dovevamo solo salvarci…”. Ipse dixit.
Crisi Roma: Ranieri riparte da qui
Il primo passo che sir Claudio affronterà sarà quello dell’aspetto mentale della squadra. Dopodiché c’è chiaramente una questione tecnico-tattica da affrontare: “mai più Angelino difensore centrale” e “valutazione seria di Hummels (perché questo ragazzo non deve giocare?)”, queste intanto alcune delle pillole di formazione anticipate dal Mister. Con buona pace di Juric.
Ranieri ha anche aperto alla coesistenza di Dybala e Soulé ma si è preso tempo per valutare bene la cosa. Quindi tutti gli altri: Pellegrini, Cristante, Mancini, Paredes, una chance i senatori l’avranno tutti. Non a caso il tecnico, provando a sfruttare il suo carisma e la presa sul popolo giallorosso, ha messo subito le mani avanti: “Non fischiate nessuno durante la partita, poi se le cose vanno male vengo io sotto la curva e ve la prendete con me“. L’operazione di recupero dei tifosi è già iniziata.
Le cinque mosse di Ranieri per cambiare la Roma
La Gazzetta dello Sport oggi in edicola traccia la rotta che l’allenatore giallorosso, esperto nel gestire cause apparentemente impossibili, ha indicato al gruppo.
- Impegno massimo dei giocatori: dare l’80% non basta, serve fare di più
- Lavoro psicologico e motivazionale per riportare il sorriso a Trigoria
- Rilancio dei senatori e dei giocatori fin qui scomparsi dai radar
- Compattezza e ambizioni
- Difesa bassa, squadra coesa e lavoro in verticale