Il tema del giorno in casa Roma continua ad essere l’allenatore. Juric, dopo un buon avvio, sembra aver perso quelle (poche) certezze che contava di aver dato alla squadra. A sollevare perplessità non sono tanto i risultati – alla fine la sconfitta contro l’Inter ci poteva anche stare – quanto piuttosto l’approccio e l’interpretazione delle partite.
I giallorossi non sembrano avere un gioco definito e soprattutto arrivano a creare troppo poco là davanti. A segnare è praticamente il solo Dovbyk e tutti gli altri attaccanti ancora non si sono sbloccati: da Soulé a Dybala, fino ad arrivare a Pellegrini. Il destino del tecnico dunque, ma questo era prevedibile, viene rimesso in discussione ad ogni passo falso: ma in tutto questo quanto la sua posizione è oggi a rischio? Cerchiamo di saperne di più.
Esonero Juric e ritorno De Rossi: le ultime
Come vi abbiamo detto ieri al momento non ci sono indicazioni che possano lasciar pensare ad un clamoroso ribaltone in panchina. Ovvero lo scenario preventivato da tutti: via Juric dentro di nuovo De Rossi. C’è da dire però che anche quando DDR è stato esonerato nessuno, ma proprio nessuno (nemmeno lui!), si sarebbe aspettato un così rapido precipitare degli eventi.
Lo abbiamo detto più volte. Coi Friedkin tutto è possibile. E’ chiaro tuttavia che l’allenatore croato sarà indubbiamente legato ai prossimi risultati, già forse dalle due partite in programma questa settimana: giovedì l’Europa League e domenica la trasferta di Firenze. Qualora non dovessero arrivare segnali positivi, a quel punto, i successivi impegni diventeranno già decisivi. A meno che Dan e Ryan non decidano di prendere l’aereo prima.
Dalla Roma (per ora) non pensano al ritorno di De Rossi
Di questo si è parlato stamattina a Radio Radio. Ebbene, durante la trasmissione il giornalista Stefano Carina (il Messaggero) ha sottolineato di come – fonte Roma – “al momento non si starebbe minimamente pensando al ritorno di De Rossi“. Il che è anche facilmente intuibile considerando che richiamare DDR significherebbe smentire clamorosamente quanto fatto poco più di un mese fa. Ammettendo per di più di aver commesso un errore.