Lo strano paradosso chiamato Pellegrini. A Roma porta la fascia al braccio e costantemente vive il confronto coi grandi che lo hanno preceduto, Totti e De Rossi, due mostri sacri per chi vive il mondo romanista. Il suo carattere, forse più riservato di altri, non è mai andato a genio a parte della tifoseria e se in più ci mettiamo il suo rendimento altalenante in campo qualcosa in più sui fischi che riceve ogni domenica si può iniziare ad intuire. Fino a un certo punto però. Difficile infatti pensare ad un caso analogo in altre piazze di una contestazione così forte, marcata nei confronti del proprio Capitano.
Eppure questo è, da qualche tempo, il destino di Lorenzo Pellegrini in giallorosso. Ancor più singolare è il fatto però che, malgrado le critiche, chiunque passi dalle parti di Trigoria alla fine lo mandi sempre in campo, anche a costo di utilizzarlo quando non è al top della condizione. Da Mourinho a De Rossi, adesso Juric. Non solo. Anche in Nazionale la stima di cui Lollo sembra godere non risente in alcun modo del trattamento che qua a Roma gli viene riservato. Tanto che, alla fine, più che interrogarsi sul perché Pellegrini venga fischiato ogni volta bisogna probabilmente soltanto prenderne atto e andare avanti.
Dai fischi all’azzurro: Pellegrini riparte dall’Italia
Come per quanto riguarda stasera. Nonostante il ballottaggio con Raspadori, ieri in conferenza stampa Luciano Spalletti è stato piuttosto diretto: “Lorenzo Pellegrini domani (oggi, ndr) giocherà”. E il paradosso continua. Evidentemente l’unica cosa che si può dire è che se gli allenatori – diversi come visto – scelgono di puntare su di lui un motivo deve pur esserci.
Alla Roma è ormai prossimo al traguardo delle 300 presenze con in più 52 gol messi a referto in otto stagioni (compreso quella in corso). Quest’anno tuttavia le cose non sono partite benissimo per lui, sia in campo che fuori. Il tifo che gli contesta i comportamenti ritenuti non da leader, qualche problema fisico e soprattutto le prestazioni in campo non certo di alto livello. Il tutto finito poi nel tritacarne degli eventi susseguitisi a Trigoria nelle ultime settimane.
Roberto Pruzzo su Pellegrini: “Fossi in lui lascerei Roma”
Insomma, ci sono amori che proprio non vogliono saperne di sbocciare sebbene non se ne riesca fino in fondo a capirne il motivo. Di certo appare evidente che il futuro alla Roma di Pellegrini non sia più così sicuro come in passato. A questo proposito sentite cosa ha detto un grande ex della storia giallorossa, Roberto Pruzzo, stamattina a Radio Radio:
“Pellegrini? Se ne parla tanto di lui a Roma. Però se Spalletti, che lo conosce meglio di tutti, lo fa giocare spesso titolare un motivo c’è. Fossi in lui penserei di andare via dalla Capitale”