Calciomercato Roma, servono soldi per accontentare DDR: ecco le cessioni più intelligenti…

I soldi alla Roma non sembrano preoccupare la società per quanto riguarda il prossimo calciomercato: le cessioni si possono fare

Giulio Benatti -
Tempo di lettura: 2 minuti
Cristante con la maglia della Roma
Bryan Cristante, colonna del centrocampo giallorosso (RomaForever.it)

 

Filtra ottimismo alla Roma sotto l’aspetto pecuniario per quanto riguarda il prossimo calciomercato: insomma le cessioni possono garantire le entrate. Florent Ghisolfi non è ancora entrato in possesso del suo ufficio a Trigoria ma dovrebbe già essere operativo sul mercato, lavorando da remoto, su quegli affari che potrebbero garantire il rispetto dei parametri Uefa. Perché a differenza dei tempi di Tiago Pinto – alle prese con le onerose richieste di Josè Mourinho – il lavoro del francese non dovrebbe rappresentare uno scoglio insormontabile. Stavolta, detto papale papale, mettere in ordine i conti non sembra un problema complicato. Ci penseranno i prossimi movimenti in uscita a rimpinguare le casse societarie.

La cifra da pareggiare è difatti vicina ai 10 milioni di euro. Dopodiché il bilancio è a posto e non dovrebbe generare una grande spending review nel prossimo mercato in entrata. Una cifra alla portata duqnue. Soprattutto se a breve si faranno quelle operazioni necessarie volte a diminuire il monte ingaggi, da un lato, e a garantire laute plusvalenze dall’altro. Servono cessioni intelligenti in poche parole. L’importante è non toccare giocatori come Edoardo Bove o Nicola Zalewski che forse quest’anno non si sono espressi al meglio ma che comunque rappresentano un prodotto del settore giovanile da valorizzare. Le plusvalenza aspetteranno, c’è tempo, “so’ ggiovani”.

Se dunque il discorso è trovare i soldi da qualche parte, le operazioni da fare sono altre. Anche lo stesso Ghisolfi ne è consapevole. Ad esempio, quella riguardante il norvegese Ola Solbakken, pronto a rientrare alla base dopo un’esperienza in Giappone tutt’altro che esaltante complice l’infortunio al ginocchio. Per lui poche partite e una forma di là dall’essere soddisfacente. Ecco un ritorno in Svezia potrebbe fare al caso suo, per riprendersi. Poi c’è il discorso Marash Kumbulla. Giocatore, questo, che avrebbe potuto fare meglio in Emilia, magari salvando e non affossando il Sassuolo come nelle ultime gare. Insomma, due esempi di giocatori sacrificabili sull’altare del bilancio visto che potrebbero garantire dai 4 ai 6 milioni di entrata.

Non sono gli unici. C’è anche Ebrima Darboe, quest’anno alla Sampdoria, club dove ha fatto bene e magari potrebbe sforzarsi per acquistarlo. C’è Eldor Shomurodov che ha contribuito alla salvezza del Cagliari e nel caso potrebbe rivelarsi una buona plusvalenza. E infine Andrea Belotti, vecchia conoscenza del calcio italiano utilissimo per quelle compagini che ambiscono ad un posto in Europa. O ad un usato sicuro per allungare la rosa. Il suo caso è interessante perché è in quella fase della carriera dove le sirene d’Arabia potrebbero suonargli nelle orecchie. In un colpo solo farebbe felice le sue tasche e quelle della Roma