Lorenzo Pellegrini e la Roma. Una storia che, con queste modalità, è destinata a finire in un modo o nell’altro. Mai infatti un Capitano giallorosso era finito oggetto di una così feroce contestazione da parte del pubblico. L’ultima dimostrazione si è avuta ieri, alla lettura delle formazioni: quando lo speaker dell’Olimpico ha pronunciato il suo nome è arrivata una pioggia assordante di fischi indirizzata nei suoi confronti. E pensare che non c’era nemmeno la Sud in quel momento. Dopodiché per tutta la partita – stessa sorte è toccata a Cristante – ogni tocco del pallone da parte del centrocampista è stato accompagnato da cori di disapprovazione. Uno scenario, c’è da dire, a dir poco surreale. Quante squadre infatti possono dire di vivere una situazione del genere? A memoria non ricordiamo casi così eclatanti di un Capitano bersagliato e contestato con una simile foga.
Anche mercoledì scorso, nel giorno del D-Day romanista (dove la “D” sta per De Rossi), Pellegrini è stato attaccato duramente dai tifosi presenti a Trigoria. “Togliti la fascia da Capitano”, le frasi urlate contro di lui. Eppure lui, insieme a Mancini, fino ad un minuto prima avevano provato a far cambiare idea alla società provando a far rimanere De Rossi sulla panchina. Non solo. Il Capitano aveva palesato tutta la sua contrarietà alla Dirigenza nel non essere stato interpellato dopo Genoa Roma in merito al rapporto esistente tra i giocatori e DDR. Quando cioè il club stava tastando il terreno per preparare la ‘cacciata’ di DDR. Una cosa, insomma, che farebbe un rappresentante della squadra. Ma non è bastato. II rapporto tra la tifoseria e Pellegrini, è inutile girarci intorno, è ormai ai minimi termini. Cerchiamo dunque di ricostruire da dove parte questa contestazione oltre ai luoghi comuni e allo “sfogatoio social”, che spesso finiscono per produrre soltanto un becero elenco di insulti senza riuscire ad andare oltre.
Dal carattere alla personalità: nel cuore della contestazione a Pellegrini
C’è chi lo accusa di avere poca personalità. Chi di non rendere abbastanza in campo. Chi lo addita di avere uno stipendio da top player senza esserlo (il giocatore percepisce 3,5 milioni netti annui, ndr). Altri puntano il dito sul suo atteggiamento durante le partite, che spesso appare indolente. E comunque quasi mai decisivo, specie negli ultimi tempi. Insomma, l’elenco è piuttosto nutrito e lungo. Del resto quella fascia pesa, eccome. Totti, De Rossi, poi è toccato a lui. I giudizi, inevitabilmente, partono da qui e finiscono per andare oltre le effettive prestazioni sul terreno da gioco.
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Ma a tal punto da giustificare una contestazione così dura? Difficile dirlo. Sicuramente a pesare è anche l’aspetto caratteriale. I tifosi, probabilmente, erano abituati ad altri leader in campo, e non a caso una delle motivazioni ricorrenti sollevate è che Pellegrini non ci metta mai la faccia nei momenti difficili, così come accaduto dopo l’esonero di De Rossi. Il carisma è una dote innata, o la si ha o niente. Ma al di là di questo non è certo un mistero che i silenzi che gli vengono contestati, quantomeno in pubblico, siano spesso scambiati per mancanza di personalità e questo lo stesso Pellegrini lo aveva ammesso in un’intervista di poche settimane fa. “Non posso cambiare e snaturarmi“, aveva però aggiunto il centrocampista. Ma la tifoseria questo non glielo sta facendo passare lo stesso.
Troppe pressioni o giocatore sopravvalutato? Il caso di Pellegrini alla Roma
Ricapitolando: Lorenzo Pellegrini è stato bollato come un giocatore dal poco carisma e personalità, non in grado cioé di prendere in mano squadra e ambiente romanista nei momenti cruciali della stagione. Di certo distante dai grandi mostri sacri del passato che lo hanno preceduto. A questo bisogna aggiungere le prestazioni in campo che, da un po’, sono all’insegna della discontinuità. Pellegrini, troppe pressioni o giocatore sopravvalutato? Cosa gli manca per essere un leader, ci chiedevamo qualche giorno fa prima che l’uragano del “caso De Rossi” si abbattesse su Trigoria.
Che non ha fatto altro che peggiorare la sua situazione. Tirando le somme, dunque, è da tutti questi motivi che che nasce e si sviluppa la contestazione nei suoi confronti. Giusta? Sbagliata? Non sta a noi stabilirlo. Ieri Juric, dopo Roma Udinese, uno dei punti massimi degli attacchi verso il giocatore, ha ammesso che Pellegrini non sta vivendo bene questo momento. E lo stesso De Rossi aveva detto che lui “meriterebbe più rispetto dalla città“. Ma non è bastato.
Il sondaggio di RomaForever.it: “Scriveteci tutti i motivi per i quali contestate Lorenzo Pellegrini”
Per chi non lo sapesse sulla nostra pagina Facebook ufficiale vi stiamo chiedendo in queste ore proprio questo. Avete già risposto in tanti, tantissimi. Ovvero: cosa contestate, se lo fate chiaramente, al Capitano giallorosso nello specifico? C’è da dire che una parte delle persone che hanno risposto al nostro quesito hanno provato in qualche modo a difendere il calciatore ritenendo “esagerate soprattutto le modalità con le quali Pellegrini viene contestato”.
Si legge ad esempio:
“Vorrei capire perché c’è questo odio mortale per lui. Le critiche ci stanno e sono giuste ma un massacro così non si ricorda a memoria d’uomo. Nemmeno fosse un feroce killer. Si parla sempre di un gioco, Abbiamo avuto tanti giocatori impresentabili ma un’ostilità così non c’è mai stata”.
“Non contesto ne fischio nessuno, Pellegrini ha buona tecnica, poca gamba, fase difensiva nulla, aggressione portatore di palla zero assoluto, pressing lasciamo perdere. Peró gioca sempre titolare con tutti gli allenatori, anche in nazionale, evidentemente ha delle doti nascoste, che noi tifosi non riusciamo a vedere”
“Cammina in campo, da sempre. Per chi vede la partita allo stadio si vede, guarda le azioni da lontano camminando. Irritante. È un ottimo giocatore per club medio piccoli, come il Sassuolo, Monza, Como o Atalanta. Se la Roma cerca i primi 4 posti non è Pellegrini il titolare per un club. Anche la Nazionale gioca sempre con un uomo in meno da quando c’è lui”.
“Ha la fascia da capitano, secondo me non la merita! Nè per talento, né per grinta e leadership. Per essere capitano (posto che i suoi immediati predecessori sono stati tanta roba) devi ave’ qualcosa in più degli altri, Pellegrini non ce l’ha! Io al suo posto avrei preferito Mancini”