Nella vicenda relativa all’esonero di De Rossi, ad avere un ruolo principale è stata la CEO, Lina Souloukou. A quanto pare sarebbero state proprio le frizioni tra ormai l’ex tecnico giallorosso e la manager greca a portare a questa decisione.
Dopo un’accesissima discussione che sarebbe avvenuta lunedì sera, la Souloukou avrebbe messo i Friedkin davanti a una scelta: o lui o me. E gli americani avrebbero deciso di riporre ancora una volta fiducia nel loro braccio destro.
Gli americani sono poco presenti, gestiscono la Roma a distanza ed è proprio Lina ad avere un ruolo diretto con la squadra, diventando occhi, bocca e orecchie del club.
Il primo tentativo di dimissioni
La Souloukou avrebbe già una volta pensato alle dimissioni. Infatti, successivamente all’esonero di Mourinho, che le è stato comunicato a decisione già presa, avrebbe avuto a che dire con la linea intrapresa dai Friedkin pensando di rassegnare le dimissioni.
Dunque, la CEO era contraria all’incarico dato a Daniele De Rossi sin dall’inizio forse il suo intento era quello di deromanizzare la squadra e la scelta di un traghettatore, con un impatto così forte sull’ambiente, avrebbe potuto rivoltarle contro la piazza.
E così è stato.
Tuttavia, questo modus operandi dell’amministratore delegato non starebbe giovando alle casse dei Friedkin dato che hanno dovuto fare un contratto ad un nuovo allenatore, continuando a pagare De Rossi per altri tre anni, e in più rischiano di perdere i tanto bramati sold out all’Olimpico che garantivano soldi sicuri. Al tempo stesso la Soulokou si ritrova a lavorare in un posto di lavoro in cui ha tutti contro dalla squadra, allo staff, ai dipendenti di Trigoria e le sue dimissioni sarebbero l’unico modo che avrebbero i Friedkin per riconciliarsi con l’ambiente dando un segnale di interessamento al malcontento dei tifosi.
Probabilmente una figura più vicina all’ambiente Roma che possa essere l’anello di congiunzione tra una tifoseria passionale e una dirigenza cerebrale aiuterebbe a capire meglio quali sono le mosse che, forse, sarebbe stato meglio non compiere.