De Rossi, Dybala, la Roma. Probabilmente la verità assoluta non lo sapremmo mai. In queste ore così convulse in casa giallorossa si susseguono indiscrezioni e retroscena su cosa abbia causato la rottura (insanabile) tra DDR e la proprietà americana dei Friedkin. Come vi abbiamo raccontato stamattina un quotidiano autorevole come Repubblica ha raccontato, tra gli altri, di schermaglie emerse già in estate all’epoca del possibile trasferimento della Joya in Arabia che, una volta sfumato, avrebbe spinto la Presidenza a chiedere all’allenatore una gestione “particolare” dell’attaccante. Il motivo? Impedire il rinnovo automatico del suo contratto che scatterà quest’anno al raggiungimento delle 14 presenze. Per risparmiare all’incirca 30 milioni lordi di ingaggio.
De Rossi però, a quel punto, si sarebbe rifiutato non solo rispedendo al mittente la richiesta ma anche, addirittura, rassegnando le proprie dimissioni a loro volta negate dalla proprietà. Ebbene, in questi minuti è emersa anche un’altra versione dei fatti per certi versi diametralmente opposta, da un’altra fonte comunque ugualmente attendibile e altrettanto autorevole. Se non altro perché presente nella Capitale da anni e molto vicina alle vicende giallorosse.
Radio Radio smentisce la presunta richiesta della Roma a De Rossi
Poco fa, a Radio Radio lo sport, il giornalista Ilario Di Giovambattista ha dichiarato in diretta che questa ricostruzione non corrisponderebbe al vero nel senso che, citando fonti vicine all’entourage dell’ormai ex allenatore giallorosso, nessuno dalla società avrebbe mai chiesto a De Rossi una simile gestione dell’attaccante. Dove risiederà allora la verità? Come cronisti sportivi ci siamo sentiti in dovere di riportarvi anche quest’altra versione della vicenda, dopodiché, come sempre, ognuno sarà libero di farsi la propria idea in merito a quanto accaduto.
Ovviamente è chiaro che qualcosa in ogni caso l’affaire Dybala qualcosa ha cambiato nei rapporti interni a Trigoria dato che, non è un mistero, lo stesso ex allenatore si era mosso per costruire una squadra senza di lui. Poi la sua permanenza ha scompaginato le carte in tavola costringendo De Rossi a ricominciare daccapo con in più tanti giorni persi sul mercato a causa della sua indecisione su dove andare a giocare. Poi è iniziato il campionato e tutto, infine, è precipitato irrimediabilmente.