
Juan Silveira dos Santos (per tutti Juan), l’ex difensore giallorosso, oggi ha 46 anni e vive a Rio de Janeiro dove lavora nello staff della nazionale brasiliana. A Roma Juan ha lasciato bellissimi ricordi, vincendo anche qualche trofeo e sfiorando uno scudetto proprio sotto la guida di Claudio Ranieri. Nella capitale dal 2007 al 2012 ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa italiana con Luciano Spalletti come allenatore.
L’ex difensore giallorosso in un’intervista rilasciata in esclusiva a La Gazzetta dello Sport, ha parlato proprio del suo passato nella capitale e dei successi ottenuti in giallorosso.
Con i giallorossi ha vissuto 5 stagioni molto intense. Che ricordi ha?
“Lo ricordo come un periodo meraviglioso. In spogliatoio mi integrato subito perché c’erano tanti brasiliani: quanti scherzi e quante risate! E poi che squadra eravamo…”
In campo vi siete anche tolti delle belle soddisfazioni.
“Assolutamente, in panchina avevamo un genio come Spalletti. Poi anche con Ranieri abbiamo fatto bene. Sono contento che oggi ci sia ancora un signore come lui a guidare la squadra. Noi quegli anni avevamo un gruppo super, formato da tanti ottimi calciatori. E poi c’era Francesco. Un brasiliano nato a Roma”.
È uno dei più forti con cui ha mai giocato?
“Totti? Si. Ma senza dubbio. Era speciale, poteva giocare in qualsiasi club del mondo. Io non amo le classifiche, ma aveva quella magia che avevano i Ronaldinho, i Ronaldo e quel tipo di giocatori lì. Fuori dal comune, direi”.
Anche per Juan c’è un po di nostalgia di casa:
Le manca Roma?
“Moltissimo. Appena posso torno, anche se non tanto spesso quanto vorrei. Anche la mia famiglia è molto legata alla città, abbiamo ancora molti amici qui. Io tornerei anche solo per mangiarmi una carbonara fatta a regola d’arte”.
Sul campionato giallorosso e sul possibile approdo in Champions della squadra di Ranieri L’ex difensore brasiliano afferma che:
“Lo spero, ma non è semplice. Ranieri è fantastico, io l’ho avuto come allenatore e ve lo assicuro. Però nel girone d’andata hanno perso parecchi punti, quindi si sono trovati costretti a rincorrere. Sarebbe una bella impresa, sicuramente saranno lì a giocarsela fino alla fine.”
Poi un pensiero sull’ex compagno e amico Daniele De Rossi:
“Voglio dire che diventerà un grande tecnico, indipendentemente da come è andata con la Roma. Ne sono certo. Daniele è uno che ama mettersi in gioco, la sfida lo galvanizza non lo spaventa. Anche quando giocavamo aveva il physique du role dell’allenatore. Una grinta e una carisma unici. Sarebbe morto per la squadra e noi con lui”.