Mats Hummels (foto instagram)
A volte, i percorsi più sorprendenti iniziano da una semplice voglia di cambiare. Una voglia che, nel caso di Mats Hummels, lo ha portato a scegliere Roma, una città che aveva sempre conosciuto solo da turista o nelle rare trasferte con la nazionale tedesca. Nessuno, nemmeno lui, avrebbe potuto prevedere quanto questa avventura si sarebbe trasformata in qualcosa di così intenso. “Cercavo un’esperienza, un’avventura, qualcosa che non avevo vissuto finora per uscire dalla mia comfort zone”, ha raccontato, con quella sincerità che solo i grandi campioni possono concedersi a cuore aperto.
Il suo approdo alla Roma a 35 anni ha rappresentato una vera e propria sfida personale. Roma si è rivelata un universo di emozioni contrastanti, una città dove il traffico sembra un’onda impazzita e dove ogni vicolo trasuda storia e passione. “Mi sono dovuto abituare al traffico, è folle”, ha ammesso con un sorriso, raccontando poi come l’adattamento culturale sia stato per lui una scoperta piacevole, un passo naturale per chi, come lui, è affascinato dalle diversità.
Non tutto è stato semplice. Il difensore tedesco ha attraversato momenti complicati, anche sul piano tecnico, dovendo fare i conti con tre allenatori diversi in pochi mesi. L’arrivo in giallorosso era stato accompagnato da una promessa di gioco condivisa con Daniele De Rossi, ma il cambiamento repentino ha stravolto le aspettative. “È stato molto difficile. Dopo De Rossi abbiamo cambiato completamente stile con Juric, concentrandoci sulla distruzione del gioco avversario”, ha spiegato. Ora, con Ranieri, il vento sembra cambiato. “Ranieri ha portato autorevolezza naturale e coerenza. Sa essere duro quando serve, ma è una brava persona”, parole che dipingono un quadro nitido del nuovo equilibrio trovato nello spogliatoio romanista.
La sua esperienza italiana gli ha regalato anche una nuova visione tattica. “Il calcio italiano è diverso da quello tedesco. Qui ci sono molti duelli uomo contro uomo”, ha raccontato, sottolineando come ogni giorno, anche alla sua età, ci sia sempre qualcosa da imparare. E se il primo impatto sul campo non è stato dei migliori, con un esordio caratterizzato da un autogol contro la Fiorentina, Hummels ha saputo affrontare l’episodio con la sua inconfondibile ironia: “L’inizio è stato come peggio non sarebbe potuto essere. Ma quando piove poi arriva il sole”.
Il rapporto con la tifoseria è forse la parte più emozionante della sua nuova vita romana. Camminare per Trastevere, ricevere abbracci e cori spontanei in ogni angolo della città, lo ha colpito nel profondo. “Tutti sono tifosi della Roma. Dico ‘Forza Roma’ o ‘Daje Roma’ a chiunque incontro per strada”, ha confessato con entusiasmo, paragonando l’atmosfera romana a quella vissuta a Dortmund, altra città di grande passione calcistica.
Anche la sua nota inclinazione all’ironia non è venuta meno in questi mesi. Nonostante qualche fraintendimento mediatico, Hummels non intende cambiare. “La mia ironia rimarrà con me. Amo scherzare e non lascerò che il modo in cui vengono interpretate certe cose mi condizioni”, ha affermato, sottolineando come per lui conti solo l’opinione di chi lavora quotidianamente al suo fianco.
In fondo, forse il destino di Hummels era già scritto nei pomeriggi d’infanzia, quando sfogliava con passione i fumetti di Asterix e Obelix. “Roma e l’Italia sono state rappresentate in molti fumetti. Non avrei mai pensato di giocare qui, ma è vero”, ha sorriso, quasi a voler chiudere il cerchio di una storia che, nata per caso, sta diventando una delle più affascinanti del suo percorso calcistico.