Umberto Gandini (profilo Instagram @umbertogandini)
Umberto Gandini ex amministratore delegato giallorosso (ora presidente della Lega Basket ha parlato della Roma, in particolare della situazione societaria giallorossa, nel corso di un’intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni di Radio Romanista durante il programma radiofonico “Unico”.
Per quanto riguarda il suo approdo alla Roma afferma che fu opera di Franco Baldini, “dissi subito di si” afferma. Rapporto bello ma chiuso anzitempo quello con la Roma, l’ex AD afferma infatti che:
“È stata sicuramente una tappa felice quel biennio a Roma, abbiamo pensato in maniera globale in quel periodo, cercando di pensare un po’ di più anche come una grande società a livello internazionale. Io volevo pensarla proprio come una società grande che doveva sedere alla pari di squadre come Barcellona o Real Madrid. Perché aveva e ha lo status di questo tipo, non siamo riusciti a portarlo fino in fondo. Ho fatto delle cose che non sono state riconosciute dalla società e che hanno quindi portato a chiudere in anticipo con la Roma”.
Ha parlato anche del fallimento della carriera dirigenziale di Francesco Totti, secondo Gandini l’ex capitano:
“non accettava il fatto di dover intraprendere una nuova carriera, il fatto di non sentirsi realizzato e di non avere responsabilità che lui domandava continuamente lo hanno portato a una decisione traumatica dal suo punto di vista”
Sui Friedkin non si sbilancia, dato che “li conosco poco” dice. Paragona la futura figura dirigenziale di Claudio Ranieri con quella Di Baldini, con il compito di: “gestire le relazioni, le capacità, le esperienze”.
Infine l’ex AD giallorosso si è concentrato poi sulla figura (mancante) del CEO, affermando che:
“È stato trovato un equilibrio che sicuramente sorprende da un certo punto di vista. Di nomi ne sono stati fatti tanti, si è arrivati a pensare che la scelta fosse stata fatta ma penso che si debba ammettere che la struttura attuale è comunque riuscita ad andare avanti“.