Ghisolfi: “Vi anticipo il profilo di allenatore che cerchiamo. A breve l’annuncio”

Una voce, qualche parola scelta con cura, e il futuro inizia a delinearsi. Ma c’è molto di più dietro a ciò che è stato detto.

Melissa Landolina -
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Ghisolfi
Ghisolfi – RomaForever.it

Ghisolfi a pochi minuti dall’attesissimo derby della Capitale parla di Roma e di futuro, in esclusiva su DAZN.

“Ranieri sta facendo un buon lavoro, è una figura importantissima”. Bastano queste parole per comprendere che Claudio Ranieri non è stato richiamato soltanto per chiudere con dignità la stagione. La Roma lo vede come un punto fermo, un consigliere fidato. C’è l’intenzione di costruire qualcosa che vada oltre il presente, una dirigenza che sia “trasparente”, solida, con valori chiari. E Ranieri, con la sua esperienza e la sua credibilità, sarà parte attiva di questa trasformazione.

Ma l’occhio è già proiettato in avanti. Il centenario del club nel 2027 e il nuovo stadio previsto per il 2028 non sono soltanto date sul calendario, ma simboli di un nuovo corso, eventi che serviranno da catalizzatori per un cambiamento strutturale. In questo contesto, scegliere la guida tecnica giusta non è un dettaglio, ma la base su cui poggiare tutto. Le parole del DS sono precise: “Cerchiamo un allenatore che avrà la stessa passione per il nostro progetto”, qualcuno che sappia condividerne ogni angolo, ogni respiro. Non è un casting aperto, ma una selezione attentissima: “Sono pochi profili su cui stiamo lavorando per chiudere”, e devono andare bene “a me, alla società e a Ranieri”. Non ci sarà alcun annuncio affrettato, “non stasera”, ma il conto alla rovescia è già partito.

Nel frattempo, lo sguardo si posa su chi è già protagonista. Artem Dovbyk, arrivato senza clamore e ora centro dell’attenzione. Il giudizio su di lui è sorprendente e carico di aspettativa: “Per me è al 50% del suo potenziale”, ha dichiarato Ghisolfi, il che significa che tutto ciò che si è visto finora è solo un assaggio. E non è una previsione qualsiasi, ma una dichiarazione forte: “Quando sarà al massimo può essere il miglior attaccante della Serie A per 3-4 anni”. Una fiducia che non si concede con leggerezza, soprattutto in un ambiente dove ogni parola pesa come un macigno.

E poi c’è chi ha già conquistato la fiducia, in silenzio, con il lavoro quotidiano. “Saelemaekers sta bene a Roma e noi stiamo bene con lui”. Una frase semplice, ma che trasmette stabilità, sintonia, equilibrio. Come se il belga avesse trovato finalmente il suo posto, e il club avesse trovato in lui quel tassello che spesso si cerca per stagioni intere.

La Roma sta cambiando pelle, senza rumore ma con decisione. Si muove tra passato e futuro, tra affetti consolidati e ambizioni forti. Lo fa lasciando che siano le persone, più che i proclami, a parlare. Ranieri, Dovbyk, Saelemaekers, il nuovo stadio, il centenario: ogni elemento ha un suo peso in questa narrazione. E ogni parola uscita nelle ultime ore non è lanciata a caso, ma inserita in un disegno più ampio che presto prenderà forma. Basta solo saper ascoltare.