Claudio Ranieri - foto Ansa
Un percorso emozionante quello che sta compiendo Claudio Ranieri alla Roma, anche stavolta, in questa terza occasione in cui è stato chiamato a guidare i giallorossi. Stavolta, forse, un’impresa più complicata delle precedenti, con una squadra provata dai cambi in panchina e una posizione pericolosa in classifica.
Tre mesi di superlavoro per il mister e i suoi ragazzi che hanno dato frutti insperati, dei quali sir Claudio torna a parlare nella sua intervista a Il Messaggero per sottolineare: “Sono sincero, dopo una settimana ho pensato che l’avrei rimessa a posto. Dentro di me lo sapevo, ma non ci pensavo. La squadra mi dà tutto. Se non trovo il feeling non va. E’ stato facile trovarlo”.
Ora la Roma si è fissata come obiettivo il raggiungimento di un piazzamento utile per la Champions. Una meta complicata che potrebbe non riuscire a raggiungere. Ma anche di fronte all’eventuale fallimento, Ranieri non ha dubbi: “E’ bello starci”. Poter combattere per perseguire questo traguardo resta avvincente e fino a tre mesi fa impensabile…
Ma il tecnico testaccino ha voluto raccontare un aneddoto che dà il senso dei risultati raggiunti. “Un signore che ho incrociato per strada – ha raccontato Ranieri – mi ha detto ‘grazie per averci ridato la dignità’. Non c’è complimento migliore. Abbiamo rimesso la Roma dove doveva stare, dove i Friedkin vogliono che stia, lassù: una volta si lotta per la Champions, una per lo scudetto, questo ha chiesto la proprietà fino a quando ci ho parlato io all’inizio. Poi che possa diventare un boomerang o che abbiamo spinto troppo, ci sta. Ma come vale per noi, vale anche per gli altri. Rimangono 21 punti, vediamo che succede”.