“Era a un passo dal gate per gli USA”: ora giocherà titolare al derby

Le famose sliding doors del calcio colpiscono ancora: il retroscena su uno dei calciatori del momento in casa Roma

Luca Mugnaioli -
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Ranieri: la rinascita del calciatore è opera sua – (RomaForever.it)

Due volte vicinissimo alla cessione, forse perfino qualcuna in più, ma in entrambi i casi, alla fine, è rimasto a Trigoria. Dettagli, incastri che non vanno a buon fine, segni del destino direbbe qualcuno. Lui è uno di quei bravi ragazzi che in un modo o nell’altro ti fanno dire: “Ma sì, teniamocelo“. Mai una parola fuori posto, nonostante le tantissime panchine, mai un comportamento fuori dalle righe. La meritocrazia nel calcio esiste? Non sempre. In questo caso però ci sentiamo di dire di sì.

Certo. Il nostro giudizio su di lui, non ce ne vorrà, rimane: parliamo pur sempre di un calciatore senz’altro affidabile e utile al bisogno ma certamente non proprio al livello della Roma. Alla Roma, è innegabile, servirebbe qualcosina in più. Il famoso “storico” di cui parò qualche tempo fa Ranieri: “Le carriere e i numeri dei giocatori parlano chiaro…”. Ma se nel frattempo, per tutta una serie di motivi, lo step in più non si riesce a fare, beh allora ben vengano calciatori tutti d’un pezzo come lui. Perché cambiare, a volte, non sempre è la scelta migliore.

La strana storia di Shomurodov alla Roma: dalla cessione al ruolo di talismano

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Shomurodov e Ranieri: l’abbraccio dopo il gol contro il Bilbao commosse tutti – (RomaForever.it)

E allora tanto vale restare così. Sia mai che tutto sommato alla fine ci si guadagni qualcosina. Detto, fatto. In parte è uno dei tanti miracoli calcistici fatti da Ranieri di cui ormai si è perso ampiamente il conto. Del resto di come Shomurodov sia passato da esubero da vendere a tutti i costi a (quasi) titolare è una di quelle storie da narrare ai posteri. Tipo il suo gol, rimasto purtroppo inutile, all’Athletic Bilbao. O quello di domenica contro la Juventus.

Dicevamo della meritocrazia nel calcio. Un bel gesto la società giallorossa nei suoi confronti l’ha fatto: estensione dell’accordo fino al 2027. Un altro modo per dirgli “grazie”, oltre agli attestati di stima che gli riconoscono i tifosi e quello stesso Ranieri che lo aveva avuto a Cagliari. Shomurodov, dal canto suo, il contributo lo dà sempre tanto da essere diventato la mossa a sorpresa di Ranieri: talismano? Perché no. Quando entra, spesso, la butta dentro: è già successo cinque volte quest’anno. Gol pesanti.

In estate e a gennaio doveva andar via: e invece è restato

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Talismano Shomurodov: quest’anno per lui 5 gol da subentrato – (RomaForever.it)

Almeno due le sliding doors che lo hanno toccato da vicino. Anzi. Su quelle porte Shomi – come lo chiama sir Claudio (ma anche qualcun altro, vero Diletta?) – aveva già messo mano alla maniglia. Date e fatti sono messi nero su bianco stamani da La Gazzetta dello Sport: ad agosto Shomurodov poteva ritrovarsi ad Atlanta se un intoppo burocratico non avesse fatto saltare il  suo trasferimento negli USA. Ad un passo dal gate. Letteralmente.

E se il suo gol contro l’Empoli passa quasi in sordina, lo stesso non si può dire delle altre reti segnate con Ranieri al timone della squadra. La parentesi Juric la saltiamo, ma il discorso qui vale per tutti, non solo per lui. A gennaio riecco l’opportunità di cambiare aria: la Roma corteggia (a parole) Lucca, ringrazia e accompagna nel frattempo a Venezia Shomurodov. Ma salta di nuovo tutto. Lui resta. E segna ancora: come all’Eintracht spingendo la squadra ai playoff di Europa League.

Shomurodov titolare nel derby? Ranieri ci pensa

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Shomurodov titolare nel derby: Ranieri ci pensa – (RomaForever.it)

La sua (incredibile) storia potrebbe arricchirsi ora di un altro esaltante capitolo domenica sera nel derby contro la Lazio. Sì perché Ranieri, ormai lo ha confermato anche pubblicamente, ha capito che farlo giocare in coppia con Dovbyk è di beneficio ad entrambi. Specie ora che manca Dybala. Ma c’è di più.

Fosse per sir Claudio non ci penserebbe su due volte: il problema è che poi, lo ha ribadito anche oggi nell’intervista uscita sul Messaggero, se poi deve fare un cambio “chi metto? Mi attacco”. Il derby però è una partita a sé: e pare proprio che il momento di partire dall’inizio per lui sia proprio arrivato.