Francesco Totti - foto Ansa
Ha raggiunto la Russia ieri mattina insieme al figlio Cristian. Francesco Totti non appena arrivato a Mosca ha rilasciato un’intervista a Match Tv nella quale ha parlato del suo legame indissolubile con la Roma e della sua vita, ma anche delle sue passioni, del suo legame con De Rossi e dell’importanza dello sport.
“Dopo aver concluso la mia carriera da calciatore – ha detto – sono stato dirigente della Roma per due anni. Finchè ero calciatore non ho avuto una vita privata, ho pensato che una volta terminata la carriera le cose sarebbero cambiate. In realtà, per certi versi è anche peggiorata. Prima ero tutto per la Roma ora non è più così…”.
Tanti gli argomenti toccati dall’ex capitano giallorosso nel corso della sua intervista e, tra gli altri, ha parlato anche dell’amico ed ex compagno di squadra Daniele De Rossi. “Penso che – ha dichiarato senza esitazione – diventerà un grandissimo allenatore. Gli manca forse solo un po’ di esperienza, ma come faceva a dire di no alla Roma? Chi ha giocato per vent’anni ha doti straordinarie, conosce il calcio e può diventare un allenatore eccezionale”.
Dopo DDR parole di stima ha rivolto anche a Fabio Capello, sottolineando: “Può piacere o no e ognuno ha la sua opinione, ma è’ un vincente e questo conta”.
Come uomo di sport, come da lui sottolineato ai tanti che hanno criticato il suo viaggio in Russia, guarda con attenzione anche altre discipline sportive e “il mio secondo sport è il tennis. Ho sempre seguito Federer anche se in questo momento mi piace Sinner. Medvedev e Andreeva? Sono fantastici”.
Totti si è soffermato anche sul suo accompagnatore ‘speciale’ in questo viaggio in Russia, il figlio Cristian, in relazione al quale ha dichiarato: “Mio figlio gioca a calcio con piacere, si diverte, ma purtroppo deve portare il peso del nostro cognome. Anche se lui la prende con molta calma. Penso che ogni giovane abbia i suoi obiettivi e i suoi sogni. Molte persone vorrebbero diventare giocatori di Serie A e i giovani hanno bisogno di aiuto. Date loro una possibilità. Anche se alcune persone non riusciranno a raggiungere le vette, succede. Il problema per molti giovani calciatori sono i loro genitori. Mandano il figlio a giocare a calcio senza chiedergli la sua opinione. Il bambino lo sente e gioca con forza. Questo è sbagliato. Il calcio deve essere solo divertimento”.