
La Roma di oggi ha finalmente trovato la propria certezza tra i pali: Mile Svilar. Anzi. Semmai adesso l’obiettivo sarà quello di non farselo sfuggire a giugno, trovando un modo per blindarlo a Trigoria. Ghisolfi ci sta lavorando da tempo ma la trattativa si sta rivelando tutta in salita nonostante la volontà, da entrambe le parti, di giungere ad un accordo. L’importante è però che adesso lui continui a fare bene il suo mestiere, ovvero parare. Mestiere che non sempre, c’è da dire, i suoi colleghi hanno saputo fare alla Roma.
Facendoci subito perdonare per la breve digressione su Svilar, parliamo oggi di un estremo difensore che non ha lasciato un ricordo così positivo di sé nella Capitale. Specie se rapportato all’esborso fatto dalla società per comprarlo: ben 23.5 milioni che lo rendono ancora oggi il portiere più caro di sempre della storia giallorossa. Sarebbe dunque lecito attendersi un nome di primo piano: macché. Come avrete capito dall’incipit la sua è una di quelle storie senza lieto fine.
Strapagato dalla Roma: ma Pau Lopez è rimasto una meteora

Il fisico era, anzi “è” visto che gioca ancora, di quelli importanti. Stazza imponente (190 cm), abbinata a reattività ed esplosività tra i pali. Classe ’94, nasce e cresce sportivamente in Spagna. I suoi punti deboli resteranno sempre le uscite e gli intercetti bassi. Mai stato poi un para-rigori. Il Tottenham – 2016/2017 è solo una parentesi, peraltro con zero partite giocate – del suo percorso calcistico in terra iberica. Soprattutto Espanyol, squadra che lo ha formato in tutto e per tutto, quindi Real Betis dove approda da svincolato.
Ed è qui che si inserisce la Roma. Il portiere è il classico esempio di “ciò che poteva essere e invece non è stato“. Con altre modalità si sarebbe potuto parlare perfino di una potenziale promessa, di un possibile futuro crack: ma se tiri fuori oltre 20 milioni di euro per un portiere – nessuno mai, come detto, è stato pagato più di lui nella storia giallorossa (il precedente record apparteneva a Pellizzoli, ndr) – non è una scommessa. E’ un colpo sicuro al 100%. E Pau Lopez non lo era.
Dagli esordi alla perdita della titolarità: la sua parabola discendente
L’esordio in giallorosso, in piena linea con la storia delle altre meteore romaniste, non è nemmeno malvagio, nonostante un debutto in cui prese subito tre gol (Roma-Genoa 3-3). La prima parte di stagione prosegue comunque in modo positivo ma le cose iniziano poi rapidamente a precipitare.
Tanto cha alla fine Lopez inizierà a dividere la titolarità con un non più giovanissimo Mirante. Qualche squillo c’è: come quello dell’8 aprile 2021 quando riuscirà a parare un penalty all’Ajax ai quarti di finale di Europa League, match poi vinto dalla Roma per 1-2. A fine anno però le strade sue e dalla Roma si separeranno.
Che fine ha fatto Pau Lopez della Roma: vicino al Como l’estate scorsa, poi il pasticcio col Lens
Dopo l’esperienza romana, Pau Lopez è tornato in Spagna, al Girona, non prima però di aver provato anche l’esperienza in Ligue 1, al Marsiglia. A lui aveva pensato anche il Como l’estate scorsa, ma poi l’affare non si concretizzò. Proprio perché, alla fine, il richiamo della sua terra ebbe la meglio.
Incredibile tuttavia quanto capitatogli nel corso dell’ultimo calciomercato invernale, quello conclusosi non più di qualche settimana fa: il Lens aveva trovato l’intesa col giocatore tanto da presentare l’estremo difensore con foto e tutto il resto. All’ultimo però il Girona ci ha ripensato facendo saltare l’operazione e richiamandolo alla base.