“Ho avuto un peso sulle spalle che nessuno può immaginare”, la confessione di Totti dopo anni

Un momento che Totti non potrà mai dimenticare ma che ha cambiato la sua vita per sempre: le sensazioni di un giocatore che ha fatto la storia della Roma e del calcio.

Melissa Landolina -
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totti
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“Aldair mi ha consegnato la fascia dopo una partita a Bergamo”. Un gesto semplice, ma carico di significato. “Da quel giorno disse alla squadra che era giusto che diventassi capitano della Roma”. Non c’erano stati annunci ufficiali, nessuna cerimonia, solo la consapevolezza di un passaggio di testimone che avrebbe segnato un’epoca.

“Lui ci credeva tantissimo, io l’avevo presa con tranquillità, non mi rendevo conto di quello che mi stesse accadendo”. Era un ruolo nuovo, un peso invisibile che con il tempo sarebbe diventato sempre più tangibile. “Da quella domenica in poi ho avuto un peso sulle spalle che nessuno può immaginare”. Ogni partita portava con sé aspettative sempre più grandi, ogni prestazione doveva essere all’altezza della fiducia ricevuta.

Un’eredità improvvisa

“La domenica ci si aspettava sempre qualcosa in più da me”. Il pubblico, la squadra, l’intera città si affidavano a lui, consapevoli che quel giovane talento sarebbe diventato il simbolo di una Roma che sognava in grande. “Conoscendo la piazza riuscivo crescendo a mettere un’ovatta intorno alla squadra”. Protezione, responsabilità, crescita: elementi che, giorno dopo giorno, lo avrebbero trasformato in un leader.

“Non pensavo che fosse per sempre, invece poi… L’ho letta male ma è stata una fortuna”. Quella fascia sarebbe rimasta sul suo braccio più di quanto potesse immaginare. “Io non sono stato quel tipo di capitano che insulta i giocatori o li attacca al muro”. Non servivano urla o minacce, il suo modo di guidare il gruppo era diverso. “Non ho quel carattere e anche se qualcuno mi stava antipatico ci passavo sopra”. Ciò che contava era il campo, la prestazione, il sacrificio. “Poi in campo cercavo di dare qualcosa in più”. Perché un capitano non è solo chi porta la fascia, ma chi riesce a fare la differenza quando tutto diventa più difficile.