Roma's Manu Konè on the pitch prior the Italian Serie A soccer match Bologna FC vs AS Roma at Renato Dall'Ara stadium in Bologna, Italy, 12 January 2025. ANSA /SERENA CAMPANINI
C’è qualcosa che non torna. Un giocatore che con la nazionale brilla e poi, rientrato in squadra, sembra un’altra persona. Koné ha incantato con la Francia, guadagnandosi il titolo di migliore in campo, ma quando veste la maglia della Roma il rendimento non è lo stesso. Perché questa differenza così evidente? Un interrogativo che agita i tifosi e alimenta il dibattito tra esperti e appassionati. Può davvero trattarsi solo di una questione fisica o c’è dell’altro?
Ranieri non nasconde il suo pensiero. Il giocatore aveva bisogno di riposo, una condizione che spesso sfugge agli occhi degli osservatori esterni. “Era affaticato, ha riposato con me e ha giocato bene con la Francia“, ha dichiarato l’allenatore, spiegando che il rendimento altalenante dipende proprio dalla gestione delle energie. Con la Francia, il centrocampista ha trovato nuova linfa e ha potuto esprimersi al meglio. Ma ora che torna in campo con la Roma, la domanda è inevitabile: sarà pronto per giocare dal primo minuto?
“Se vedo che ha recuperato in questi giorni sarà titolare a Lecce, se no andrà in panchina”, le prestazioni con la nazionale hanno mostrato un calciatore in grado di prendersi la squadra sulle spalle, capace di dettare i tempi e incidere nei momenti decisivi. In giallorosso, invece, ha faticato a trovare continuità. La condizione atletica è un fattore chiave, ma potrebbe non essere l’unico elemento in gioco. La pressione della maglia, le aspettative e il contesto tattico possono influenzare le sue prestazioni.
Non c’è spazio per scelte affrettate. Lo staff monitorerà attentamente le condizioni del giocatore, valutando se schierarlo dal primo minuto nella sfida contro il Lecce. Se il recupero sarà completo, sarà in campo. Altrimenti, partirà dalla panchina, pronto a dare il suo contributo nel momento giusto. La Roma ha bisogno della sua migliore versione, quella vista con la Francia. La sfida è aperta. Il tecnico sa che ogni dettaglio può fare la differenza e che la gestione di Koné potrebbe essere decisiva per i prossimi impegni.