
Ai posteri verrà tramandata la storia di un allenatore capace di compiere miracoli ovunque sia andato. Perfino dopo essere andato in pensione. L’uomo della provvidenza, “l’aggiusta tutto” delle squadre di calcio. Il tecnico delle missioni impossibili. Due colori, anzi facciamo quattro va (ma comunque in rigoroso ordine di importanza per lui), che gli sono rimasti nelle viscere. Al punto da mollare tutto, anche il meritato riposo dopo una vita passata in giro per il mondo, e accorrere nel momento del bisogno. Lo ha fatto lo scorso anno a Cagliari, lo ha fatto quest’anno – per l’ennesima volta – a Roma. La sua Roma.
Per sapere però se quello in corso sarà stato veramente l’ultimo giro per sir Claudio bisognerà aspettare per forza giugno. Soltanto al termine della stagione sapremo infatti se le sue parole – “stavolta smetto sul serio” – saranno state veritiere o se ci sarà spazio per un ultimo plot twist. Nel frattempo, in attesa di capire se il romanzo che è stata la vita calcistica di Ranieri sia davvero giunto alla conclusione (e magari ne comincerà un altro, da Dirigente), è sempre bello spulciare a ritroso nel tempo per cogliere qualche retroscena che magari è rimasto nascosto. Perché quando passi una vita come la sua è chiaro che qualcosa rischia sempre di sfuggire.
Ranieri: l’aneddoto ai tempi dell’Inghilterra è sorprendente

Tra le sue imprese passate alla storia c’è senza dubbio quella portata al termine con il Leicester. Figuriamoci che il club inglese aveva affidato a Ranieri il compito di una salvezza tranquilla. E invece sir Claudio fece il colpaccio. A quell’epoca però aveva già scritto tanti e numerosi capitoli della sua carriera: le coppe a Firenze – dove non è che ci sia questa grandissima vocazione ai trofei – quelle in Spagna (Valencia), tante promozioni qua e là, e ovviamente qualche rimpianto. Impossibile non averne quando si rimane così a lungo nel mondo del pallone. Uno su tutti: lo scudetto soltanto sfiorato con la Roma nel 2010.
In tutte queste avventure sir Claudio porta con sé ricordi indelebili, attimi fuggenti (ma colti al volo) che resteranno sempre nella sua mente. Ce n’è uno in particolare – che davvero in pochi conoscono – scovato ad esempio ai tempi proprio del Leicester, citato in apertura. “Non credevo di vincere. Non sono un sognatore e so bene cos’era la Premier. Io pensavo a mantenere la leggerezza nello spogliatoio“, racconta Ranieri. Una volta portò i calciatori in pizzeria: “Qua funziona che dovete farvele da soli, sono pizze autogestite, le devono fare i clienti“. Colpo di scena. “Avanti sotto, gli ho detto“. Chi se lo poteva aspettare? Di certo non i giocatori che però non si sono tirati indietro. “Se le sono cucinate alla fine, è stato molto divertente“.