
Tecnica sopraffina, fisicità importante, visione di gioco. Lui doveva essere il regista della Roma, quello in grado di far fare alla squadra il classico salto di qualità. Sponsor d’eccezione: Zeman. Il DS dell’epoca, l’iconico e intramontabile Walter Sabatini, si fida e investe sul calciatore. “Prendimelo e te lo trasformo in un campione mi disse“, spiegherà Sabatini in un’intervista. E l’operazione si fece. Con queste premesse avrete già capito l’antifona: nulla di tutto questo si realizzò.
Torna l’appuntamento con la nostra rubrica “che fine hanno fatto” dedicata a tutti quei giocatori arrivati nella Capitale con grande hype ma poi rivelatisi degli acquisti completamente sballati, se non dei veri e propri pacchi. Magari pure pagati a caro prezzo. Vero, ci siamo occupati anche di chi, viceversa, a Trigoria ha saputo lasciare il segno; oggi però, dicevamo, non è questo il caso. Perché di questo giocatore il ricordo che conserviamo è tutt’altro che positivo.
Tachtsidis: il regista voluto a tutti i costi da Zeman

Il suo nome evoca ricordi contrastanti nel popolo romanista. Come detto le aspettative nei suoi confronti erano alte, altissime. Il centrocampista greco firma un quinquennale, e si prende subito il posto di De Rossi e Pjanic. Non proprio due qualunque, ecco. L’esordio in giallorosso, dove Tachtsidis arriva dopo aver fatto le sue prime esperienze in Italia (Genoa, Cesena, Verona), è di quelli da ricordare: subito titolare a San Siro in un 1-3 finito negli annali.
Un elemento che contraddistingue le cosiddette meteore, è il regista non può che essere definito come tale, è proprio l’inizio sfavillante che però poi si trasforma rapidamente in ben altro. A Tachtsidis succede proprio questo. Non solo. Al di là delle sue prestazioni spesso altalenanti il centrocampista finisce nel mirino dei tifosi perché per far giocare lui Zeman toglie il posto a DDR. Una specie di sacrilegio che l’Olimpico non gradisce.
La carriera dopo Roma: poche luci e tante ombre
L’epilogo per entrambi, Zeman e giocatore, è noto a tutti. Esonero e scommessa fallita. Dopo la Roma, che può essere considerata come la grande occasione (non sfruttata) della sua carriera, Tachtsidis non è riuscito a trovare fortuna altrove. L’elenco di squadre in cui più volte il centrocampista ha provato, invano, a ripartire è lunghissimo: Catania, Torino, Cagliari, Olympiacos, Nottingham Forrest, Cluj, Lecce, (perfino l’Arabia!), citate in ordine sparso.
Insomma, quello che doveva diventare un grande campione, vuoi per motivi contingenti, vuoi per errori commessi dal giocatore, si è rivelato soltanto un abbaglio. Seppur grande. Né più, né meno, di quanto capitato con altre promesse non mantenute di cui la storia giallorossa ne è piena zeppa. Arriviamo così alla domanda con cui concludiamo la nostra rubrica: ma che fine ha fatto oggi il calciatore?
Cosa fa oggi Tachtsidis: dove gioca
Intanto possiamo dire che comunque Tachtsidis, arrivato all’età di 34 anni, ancora non ha appeso gli scarpini al chiodo. Dopo l’avventura in terra araba con l’Al-Fayha, l’ex Roma oggi milita nel CFR Cluj, squadra dove è arrivato nel 2023.