
Passare dalle giovanili alla prima squadra può essere difficile e così è stato anche per Niccolò Pisilli. Uno step reso ancor più arduo da un lato del suo carattere che certamente non ha aiutato. “Ero timido – ricorda il calciatore giallorosso – ed ero l’ultimo arrivato”.
Cosa ha fatto Edoardo per Niccolò
Ancora molto giovane e meno esperto dei suoi compagni di squadra sottolinea: “Avevo un po’ di paura a muovermi, per non sembrare di troppo”. Poi, però, provvidenzialmente c’è stato chi lo ha sostenuto in questo passaggio. “Mi ha aiutato Edoardo Bove. Non ci conoscevamo prima, ma veniva dal settore giovanile come me e mi dava consigli su cosa fare e come comportarmi. È stato fondamentale”.

Anche Pisilli ha assistito in diretta a quanto accaduto a Bove
Anche Niccolò è rimasto scosso da quanto successo a Edo. “Stavo guardando la partita e mi sono spaventato molto. Ho temuto per la sua vita”. Il mediano della formazione Ranieri con il centrocampista della Fiorentina, ex Roma, ha costruito un bel rapporto e sono rimasti in contatto anche se “non lo tempesto di messaggi su visite mediche o altro”.
Il calciatore giallorosso: “Un peccato per il calcio italiano”
Alla luce di quanto successo a Edoardo, Pisilli evidenzia: “Al di là del regolamento che ovviamente va rispettato, è un peccato per il calcio italiano perdere un giocatore come lui. Ci metteva passione, ci metteva tutto. Grande persona e grande calciatore”. Il legame tra loro è forte, di quelli che si rinsaldano nello spogliatoio e in campo, tra le difficoltà e le speranze di trovare un proprio spazio in campo. Anche se oggi Niccolò non ha più alcun problema, è ‘grande’ (proprio come i suoi compagni) ed è entrato “bene nel gruppo. Quando siamo insieme ci divertiamo e anche questo è un piccolo segreto per fare squadra”.