Da promessa della Roma a imprenditore a Miami: “Volevo comprare una squadra italiana”

Il grande ex della Roma si è rimesso in gioco come imprenditore e aveva anche deciso di comprare una squadra italiana

Francesca Di Nora -
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allenamento a Trigoria
allenamento a Trigoria – foto AS Roma

Di tanti ex calciatori giallorossi si sono perse le tracce. Al termine della carriera da professionista  scompaiono dai riflettori per concedersi una vita normale.

Il portiere che ha trascorso 6 stagioni in giallorosso

In questi giorni è tornato con prepotenza il nome di un ex Roma noto ai più esperti romanisti, il brasiliano Doniéber Alexander Marangon, conosciuto semplicemente come ‘Doni’. Il portiere ha trascorso sei stagioni con la maglia giallorossa, fino a decidere di appendere gli scarpini al chiodo quando nel 2013 gli hanno riscontrato un’aritmia.

Doni
Doni – RomaForever.it

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo è diventato imprenditore

L’ex estremo difensore della Roma ha ripreso in mano la sua vita rimettendosi in gioco come imprenditore immobiliare a Miami accanto al suocero, ricorda il Corriere della Sera, e in quel contesto ha conosciuto l’attuale presidente del Brescia calcio.

L’idea di comprare una società di calcio italiana

A seguire ha creato anche una società con un fondo di Miami “il nostro obiettivo – ha spiegato Doni al Corriere – era l’acquisto di un club in tre paesi: Portogallo, Italia e Inghilterra. Io ero l’unico referente che avesse conoscenze italiane, pertanto l’esplorazione è stata affidata a me e mi sono avvalso di un avvocato che mi ha dato supporto. In Italia ho avuto conversazioni con tre club e abbiamo fatto progressi nell’acquisto del Brescia Calcio. Avevamo deciso di procedere, la trattativa era stata avviata”.

Come è finita la trattativa per acquistare il club

Sembrava un progetto che potesse decollare, ma poi un problema ha fatto saltare tutto. “Non siamo stati d’accordo sul futuro della gestione del fondo – ha chiarito Doni -, quindi abbiamo deciso di comune accordo di non continuare la società. I miei soci erano tutti americani, o brasiliani residenti in America: senza di me, il gruppo non aveva più interesse nell’acquistare un club in Italia. A fine novembre, così, la trattativa è saltata”. Racconta con non poca amarezza l’epilogo dell’impresa visto che “ritenevamo fosse un club che avesse tutte le condizioni per essere tra le grandi d’Italia. Anzi, auguro ai tifosi molta fortuna affinché possano raggiungere la Serie A”.