
“La Roma è la mia vita”. Titolo gigante, che riempie quasi una pagina. E’ la prima volta per Niccolò Pisilli. “Non avevo mai fatto un’intervista di questo genere“, confessa il giocatore che ha recentemente ha rinnovato il suo accordo con la società giallorossa. Del resto lui è da poco che ha fatto il salto (triplo, carpiato) in pianta stabile coi grandi. A vent’anni non è da tutti. De Rossi in lui aveva visto qualcosa e se l’era tenuto con sé a inizio estate. Ma anche chi è arrivato dopo – ma anche chi c’è stato prima (Mourinho) – gli ha dato ragione.
Pisilli questa prima intervista interamente dedicata a lui se l’è allora guadagnata tutta. La sua è una di quelle storie pulite, che fanno bene al calcio. Da quando era bambino la sua vita ruota attorno alla Roma: “Ricordo i provini, il kit giallorosso consegnato. Questi colori a vita? La Roma va meritata, poi certo se a tutti sta bene e il rendimento c’è si può fare ancora nel calcio moderno”. Sarebbe un sogno per chi tifa la Lupa e se la sente nelle viscere. “Mamma mi ha detto che ero stato preso nascondendomi la lettera della società sotto la tovaglia”. E da lì è iniziato tutto.
Pisilli sugli ultimi allenatori della Roma: il pensiero su Juric non sfugge

Da 8 a 12 anni c’è un mondo. Un mix tra infanzia, adolescenza e gioventù da incastrare con paure e timori di non farcela fino in fondo, di vedere la meta che hai sempre sognato soltanto da lontano e di non poterci arrivare. “Ho lavorato con tanti allenatori importanti, come Marco Scisciola, che purtroppo non c’è più“, racconta Pisilli al settimanale Sportweek. “Non mi aspettavo nulla ma ci tenevo tantissimo“, racconta. E alla fine il duro lavoro ha pagato.
Mourinho, De Rossi, Juric, Ranieri, tanti i mister passati nel giro di un solo anno dalle parti di Trigoria: lui però è sempre rimasto al suo posto. Di loro il centrocampista giallorosso racconta: “In prima squadra sono arrivato e c’era Mourinho, uno che non ha bisogno di presentazioni“. Poi DDR: “Ha avuto il coraggio di buttarmi dentro contro la Juve, gli sarà sempre grato“. Anche su Juric ha però parole di apprezzamento: “E’ stato un uomo di grande esperienza” . Infine sir Claudio: “E’ riuscito a riportare calma e serenità. Il suo segreto? Fa le cose in modo semplice”.