Friedkin, UFFICIALE la cessione: gli americani perdono la società

Un’operazione miliardaria, un affare che avrebbe potuto cambiare il volto dello sport, ma qualcosa non è andato secondo i piani.

Melissa Landolina -
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Friedkin
Friedkin – foto Ansa

Una trattativa sfumata che avrebbe potuto cambiare gli equilibri dello sport. La famiglia Friedkin, già nota per il suo impegno nel mondo del calcio con la Roma, ha tentato di allargare il proprio impero investendo nell’NBA. Dopo aver sondato il terreno in Europa, con interessi nel calcio inglese e nel cinema, il gruppo americano aveva messo nel mirino una delle franchigie più prestigiose della pallacanestro mondiale: i Boston Celtics.

L’obiettivo era ambizioso, ma la concorrenza si è rivelata ostica. Alla fine, il club campione in carica dell’NBA è passato nelle mani di William Chisholm, co-fondatore e managing partner della Symphony Technology Group, per una cifra record di 6,1 miliardi di dollari (circa 5,6 miliardi di euro). Si tratta di un’operazione senza precedenti che segna il più grande affare nella storia delle vendite di franchigie sportive negli Stati Uniti.

Friedkin: operazione mancata

L’interesse per i Boston Celtics non era limitato ai Friedkin e a Chisholm. Tra i potenziali acquirenti spiccava anche il nome di Stephen Pagliuca, attuale azionista di maggioranza dell’Atalanta. La competizione per l’acquisto della storica squadra ha visto scontrarsi alcuni dei più grandi investitori del panorama sportivo internazionale, ma alla fine la spunta Chisholm, che ora dovrà gestire un club dal valore storico e dal futuro radioso.

La famiglia Grousbeck, che aveva acquisito la franchigia nel 2002 per 360 milioni di dollari, realizza così un’operazione incredibilmente redditizia. Il valore dei Celtics è cresciuto esponenzialmente nel corso degli anni, testimoniando il peso sempre maggiore che lo sport professionistico ha assunto come investimento strategico per i grandi gruppi finanziari.

Per i Friedkin, questa operazione mancata non rappresenta necessariamente un punto di arresto. Il loro interesse per il mondo dello sport e dell’intrattenimento rimane forte, e non è escluso che in futuro possano tentare nuove acquisizioni, magari in altri settori o con nuove opportunità. L’ambizione di espandere il proprio dominio nel panorama sportivo internazionale è evidente, e resta da vedere quale sarà la loro prossima mossa.