
È benvoluto dai compagni di squadra con i quali si è integrato e anche i tifosi hanno imparato ad apprezzarlo per qualità di gioco e anche per un entusiasmo che riesce a nascondere con difficoltà, vedi la bandierina tolta dal corner per esultare verso la curva, dopo la vittoria della Roma contro il Lecce, che gli è costato un giallo.
È un punto di riferimento per i giallorossi
Il classe 2001 francese, Manu Konè, è un punto di riferimento per la Magica e per mister Ranieri, come sottolinea l’esperto Alfredo Pedulà, che si sofferma su alcune dichiarazione rese dal centrocampista giallorosso nell’intervista rilasciata all’Equipe.

Preoccupato dalla troppe sanzioni disciplinari
A preoccupare Konè sono le sanzioni disciplinari ricevute che nascerebbero da “arbitri un po’ offensivi. Ma – precisa – quando sei un giocatore che ha voglia, inevitabilmente c’è un po’ di impegno in eccesso. È vero che devo essere più attento perché potrebbe penalizzare la squadra. Ranieri mi chiede di migliorare su questo. Ma io mi impegno. Sto solo cercando di fare bene”.
Sulla posizione in campo non ha dubbi…
Il calciatore francese parla anche della sua posizione in campo e sottolinea: “Ho sempre ritenuto che un centrocampista debba saper ricoprire tutti i ruoli in questa zona. Ho la capacità di fare sia il 6, sia l’8, ma sono un giocatore a cui piace chiamare, avere la palla e recuperarla. Francamente, se potessimo creare una posizione ‘6-8′, sarebbe l’ideale. Mi piace essere in entrambe le zone ed è quello che mi chiede mister Ranieri”.
Torna sulla lite con Guendouzi nel derby
Anche la lite con il suo compagno in nazionale Mattèo Guendouzi, nel corso della gara di andata contro la Lazio, Manu specifica come “è stata l’atmosfera del derby a farci esagerare un po’. Ho parlato di questa partita con Mattéo durante tutti gli incontri precedenti. Ridevamo, anche con l’allenatore: ‘Ehi, il derby di Roma sarà duro!’. Poi è successo quello che è successo. Lo accetto con un sorriso. È vero che non è una bella immagine, ma è pur sempre una partita di calcio. Soprattutto con Mattéo abbiamo spiegato le cose subito dopo. L’ho chiamato e la cosa era risolta”.