Abraham: “Mourinho mi chiamò e mi disse ‘Vuoi restare nella piovosa Londra?'”

Una telefonata inaspettata ha cambiato il suo destino, portandolo lontano dalla sua terra e regalandogli un’avventura che non dimenticherà mai.

Melissa Landolina -
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intervista abraham
Mourinho e Abraham (ansa foto)

Ci sono decisioni che nascono dal nulla, situazioni in cui il destino sembra prendere il sopravvento con un solo gesto. Tammy Abraham ricorda perfettamente quel giorno in cui la sua carriera ha preso una direzione inaspettata. Era a casa, immerso in una partita alla PlayStation, quando il telefono ha squillato. Dall’altra parte della linea c’era José Mourinho.

“Vuoi restare nella piovosa Inghilterra o venire nella soleggiata Roma?”, gli ha chiesto il tecnico portoghese con la sua solita ironia e astuzia comunicativa. Quella frase è rimasta impressa nella mente dell’attaccante inglese, che in un attimo ha capito che era il momento di fare una scelta importante. Correndo dai genitori, ha condiviso l’entusiasmo per l’opportunità che gli si stava presentando.

Un rapporto speciale con Mourinho

Accettare la sfida italiana non è stato solo un salto nel buio, ma l’inizio di un’esperienza che Abraham non ha mai rimpianto. L’arrivo a Roma è stato guidato dalla fiducia totale in Mourinho, un allenatore capace di trasmettere energia e carisma ai suoi giocatori. “José è stato uno dei migliori tecnici che abbia mai avuto”, ha rivelato l’attaccante, sottolineando come la presenza dello Special One abbia avuto un peso determinante nella sua crescita.

Il legame tra i due è andato oltre il semplice rapporto tecnico-giocatore, con Mourinho che ha sempre creduto nelle qualità dell’inglese, aiutandolo a esprimere il suo potenziale. A Roma Abraham si è sentito parte di qualcosa di grande, vivendo momenti indimenticabili, tra vittorie e il calore di una tifoseria che lo ha accolto con affetto.

Un’avventura che resta nel cuore

Il tempo ha portato Abraham lontano dalla capitale, ma il legame con Roma resta indelebile. L’attaccante non ha alcun rimpianto per la sua scelta, perché quella parentesi italiana gli ha lasciato molto più di quanto si aspettasse. “L’ho adorata. È stata un’esperienza fantastica”, ha confessato, ripensando con emozione ai suoi anni in giallorosso.

Oggi il suo percorso lo ha portato altrove, ma quell’avventura resterà sempre un capitolo speciale della sua carriera. Una storia iniziata con una semplice telefonata e trasformata in un’esperienza indimenticabile.