Gianluca Mancini (ansa foto)
Il volto di Gianluca Mancini a fine partita raccontava più di mille parole. La tensione, la fatica, ma soprattutto quella sensazione di aver subito un’ingiustizia difficile da digerire. La Roma lascia l’Europa League dopo una sfida combattuta fino all’ultimo respiro, ma l’espulsione di Hummels dopo pochi minuti ha inciso pesantemente sull’andamento della gara.
L’episodio che ha portato al cartellino rosso ha fatto discutere e Mancini non ha nascosto il suo pensiero: “Ero lì vicino e c’era margine di recupero, un’interpretazione severa, secondo me. Ho provato a dirlo all’arbitro, ma lui ha risposto che il giocatore era lanciato a rete e che non avevo possibilità di intervenire. Questa decisione ha cambiato tutto”.
L’amarezza è evidente nelle sue parole, ma c’è anche l’orgoglio per una squadra che non ha mai smesso di lottare, anche con un uomo in meno: “Abbiamo dato tutto, non abbiamo mai mollato. All’andata il 2-1 ci stava stretto e oggi non ho visto una squadra inferiore al Bilbao. Abbiamo combattuto fino a quando le gambe hanno retto”. Un gruppo unito, che si è sostenuto anche nei momenti più difficili, come racconta lo stesso difensore: “Ci siamo incoraggiati a vicenda, anche con le parole. Era importante non abbassare la testa“.
Sul finale, Mancini ha ribadito il suo pensiero con fermezza: “Siamo stati all’altezza, il risultato non dice tutto. Dire che la Roma sia inferiore al Bilbao è sbagliato“. Una frase che suona come una promessa, un segnale di una squadra che non vuole arrendersi e che ora guarda avanti, con la consapevolezza di dover dare il massimo nei prossimi impegni.