Interviste

Bruno Conti e la malattia, il gesto dei Friedkin è da brividi: “Conservo le lettere di Dan”

Il campione della storia giallorossa e della Nazionale si racconta in una lunga intervista. Le gioie della carriera ma anche i momenti difficili: “Mi è riuscito un altro dribbling”

Giovedì compirà gli anni, 70 candeline. Una vita dedicata al calcio ma soprattutto alla Roma. “E’ tutta la mia vita, ancora mi emoziono quando sento l’inno”. Il nome di Bruno Conti del resto è una leggenda per i colori giallorossi, al pari di Totti. Campioni indimenticati e senza tempo che hanno speso la loro carriera per questa maglia. Tante gioie, momenti straordinari (lo scudetto ad esempio) anche personali (il mondiale), e poi gli inevitabili momenti meno felici (la famosa finale persa contro il Liverpool).

Conti si commuove quando ricorda gli amici di infanzia a Nettuno, dov’è nato, e ripercorre come in un film il suo percorso magnifico fatto negli anni col pallone tra i piedi. “Voi non potete immaginare quanto mi sono divertito” – spiega l’ex calciatore – dribbling, tacchi, finte e controfinte. Che giocassi per strada o contro Briegel in Italia-Germania. Io col pallone ci facevo l’amore”. Ma il suo nome, come detto, è marchiato a fuoco dentro Trigoria, dove c’era pure tornato come responsabile del settore giovanile (quanti talenti scoperti!): al suo addio all’Olimpico c’erano 80mila persone e lui si inginocchiò sotto la sud. “Ora mi rimetto a piangere porca zozza…”

Bruno Conti e la malattia: “Ho pianto tanti amici. Due anni fa mi hanno trovato un tumore al polmone”

Bruno Conti racconta la sua malattia – (RomaForever.it)

La commozione è il filo rosso che attraversa la lunga intervista del campione. “Ho pianto tanti amici” – ricorda Conti“Scirea, Maldera, Paolo Rossi che non partecipava più alla chat Mundial ma nessuno sapeva stesse male”. Momenti difficili racchiusi nell’espressione “mi mancano tutti moltissimo”. Ma il fantasista che ha scritto la storia della Roma entra anche nella sfera privata. Perché anche a lui è toccato affrontare momenti particolarmente difficili e complicati.

Lui però, proprio come quando saltava i difensori avversari, è riuscito a vincere anche questo duello. “Posso dire che mi è riuscito anche questo dribbling“, ammette Bruno Conti. “Due anni fa mi hanno diagnosticato un tumore al polmone. Ho tanti grazie da dire: al mio medico di famiglia, al professore del Sant’Andrea per le cure che hanno funzionato”. I ringraziamenti più grandi sono però per la sua famiglia: genitori, moglie, figli e nipoti che gli “sono stati vicini nel momento più difficile”.

Il retroscena sui Friedkin commuove tutti

L’ex calciatore romanista conclude con un messaggio speciale rivolto alla famiglia Friedkin. Conti racconta un retroscena relativo in particolare a Dan riguardante proprio la sua lotta contro la malattia: Non dimentico il Presidente Dan Friedkin che voleva portarmi a sue spese negli Stati Uniti per curarmi. Conservo le sue affettuose lettere. Ora però sto bene, gli esami sono tutti a posto”.

Luca Mugnaioli
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Luca Mugnaioli