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Dalla Roma all’impresa disumana: “24 ore di fila”, che fine ha fatto

Una vecchia conoscenza giallorossa protagonista di un’iniziativa davvero particolare. Vi ricordate di lui?

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle vecchie glorie della Roma. Non solo, si badi bene, campioni dal passato sfavillante, ma anche (e soprattutto), meteore – se non veri e propri bidoni in tutto e per tutto – o comunque giocatori passati sì da Trigoria, ma senza lasciare il segno. Oppure coloro che, pur non raggiungendo chissà quali traguardi sportivi, ancora oggi vengono ricordati con affetto dal popolo romanista. Insomma, un universo variegato in cui è possibile trovarci dentro un po’ di tutto.

Se vi siete persi le nostre precedenti puntate niente paura: a questo link troverete tutti gli altri “che fine hanno fatto”. Non prima però di aver letto il protagonista di oggi. Ci occupiamo infatti di un giocatore che ha vestito la casacca giallorossa ormai più di dieci anni fa. La sua esperienza nella Capitale non è stata forse tra le più lunghe, tuttavia è bastata per restare impressa nella memoria dei tifosi. Vediamo dunque di chi si tratta.

Jonh Arne Riise: dal Liverpool alla Roma. In giallorosso una storia di alti e bassi

John Arne Riise, l’arrivo alla Roma dopo essere diventato una bandiera del Liverpool – (RomaForever.it)

Stiamo parlando del calciatore norvegese John Arne Riise che quest’anno compirà 45 anni. Noto per il suo sinistro al fulmicotone – non a caso venne soprannominato “thunderbolt” – l’esterno diventò una bandiera del Liverpool dopo gli esordi divisi tra le primissime esperienze in patria e soprattutto al Monaco. Coi Reds Riise arriverà a collezionare in sette anni oltre 300 partite e 31 gol. 

Alla Roma arriva nella stagione 2008-2009 per un corrispettivo di 5 milioni di euro. La sua prima annata fu poco brillante, complice i problemi incontrati quell’anno dalla squadra giallorossa con Spalletti in panchina. Decisamente meglio va il secondo anno – di lui ricordiamo ad esempio il gol su punizione in Siena Roma 1-2, oppure il timbro in Europa League contro il Fulham o ancora la rete della vittoria allo scadere contro la Juventus – mentre al terzo giro di boa saranno più le ombre che le luci. Come quando si perse Pazzini in quel maledetto Roma Sampdoria 1-2 e rimasto “il suo più grande rimpianto della carriera“. Riise lascerà la Roma nel 2011, accasandosi al Fulham.

Che fine ha fatto Riise della Roma: vita privata controversa

Riise durante quella maledetta partita contro la Sampdoria che costò alla Roma lo scudetto – (RomaForever.it)

Il finale di carriera dell’esterno non si è rivelato particolarmente ricco di soddisfazioni e anzi Riise ha assaporato pure il dispiacere della retrocessione sempre col Fulham prima di concludere la sua avventura calcistica rientrando in Norvegia. Il suo palmares personale resta però di tutto rispetto: dalla Champions col Liverpool nel 2004-2005, ai titoli vinti in Inghilterra, Francia e Cipro. Di pari passo, nella sfera privata, lo hanno accompagnato diverse controversie: l’accusa di truffa da lui lanciata verso il suo ex agente (poi rivelatasi infondata col proscioglimento dell’imputato nel processo), quindi la turbolenta vita sentimentale.

Un matrimonio-lampo con la sua amica d’infanzia – durato appena 1 anni ma dal quale comunque è nata una figlia – alle altre due unioni, l’ultima delle quali (terzo anello al dito) con Louise Angelica Markussen. Riise, a causa della sua “esuberanza” in amore, è stato per un certo periodo ribattezzato anche SMS Kongen (“re degli SMS“, ndr): a quanto pare l’ex Roma aveva il vizio di scrivere alle donne dello spettacolo con messaggi però pressoché identici, frutto soltanto di un “copia e incolla” e poco più.

Cosa fa oggi: la maratona di 24 ore per beneficienza

Ma cosa fa oggi John Arne Riise? Appesi gli scarpini al chiodo, il norvegese ha intrapreso la carriera come dirigente e poi come allenatore (anche di una squadra femminile, ndr) senza ottenere particolari risultati. Recentemente tuttavia Riise è tornato a far parlare di sé, stavolta per un motivo encomiabile. L’ex difensore della Roma infatti ha compiuto una vera e propria impresa ai limiti del disumano: correre per 24 ore di fila no stop su un tapis roulant.

“L’ho fatto per una buona causa” – ha spiegato Riise“anzi una causa importantissima, quella della salute mentale!”. Il 44enne è riuscito a percorrere l’incredibile distanza di 172 chilometri senza mai fermarsi per una pausa. “Adesso vado a casa, mi faccio una doccia e ordino il kebab più grande della mia vita con salsa piccante, Pepsi, caramelle. E non mi muovo per due giorni”, le parole pronunciate al termine dell’estenuante sfida.

Luca Mugnaioli
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Luca Mugnaioli