Totti non ha dubbi sul nuovo allenatore: “Se questa è la squadra non vengo”, Friedkin avvisati

Francesco Totti a Viva el Futbol parla della Roma, tra passato presente e futuro e sull’allenatore fa considerazioni pesanti…

Francesca Di Nora -
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Francesco Totti
Francesco Totti – foto Ansa

Francesco Totti, ieri sera è stato ospite di Cassano, Adani e Ventola a ‘Viva el Futbol’.  A rubare la scena all’ex capitano della Roma, per lungo tempo sono state le ‘infinite’ storie di cui si è reso protagonista Antonio Cassano nel lungo periodo in cui hanno giocato insieme.

L’aneddoto su un assegno scomparso

Tra tutte le vicende hanno raccontato della scomparsa di un assegno del calciatore pugliese “e ho accusato la famiglia di Francesco di avermelo rubato. E sono stato un c@@e – ride Cassano -. Mi hanno ospitato a casa loro per tre mesi. Ero il terzo figlio”.

Cassano e Totti a ‘Viva el Futbol’ – RomaForever.it

Totti ha voluto precisare subito la vicenda Moratti-Sensi

L’attenzione dei presenti si è poi spostata sul vero protagonista della serata, Totti che ha voluto subito precisare una cosa: “Moratti ha detto che Sensi voleva cedermi a tutti i costi, perché aveva problemi economici. Ma non è vero, era Moratti che mi voleva, ma Sensi ha detto di no. E sono rimasto sorpreso, non me lo aspettavo da Moratti è un grande signore del calcio italiano”.

Ricordi amari del suo addio al calcio

Quando parla del suo addio al calcio, tornano ricordi anche amari. “Prima mi hanno detto giochi finché vuoi – dice l’ex capitano -. Ci dici tu quando vuoi smettere, poi a tre giorni dal derby mi hanno detto ‘questo è il tuo ultimo derby’. Mi hanno fatto rosicà. Mi ha dato fastidio. Poi c’era Spalletti, con il quale non erano rose e fiori. Ma ci sta nel calcio… Ci sta tutto. Poi ci siamo chiariti”.

L’ex capitano non ha dubbi: “So che potevo continuare…”

Il dispiacere per Totti nasce dalla consapevolezza che “so che potevo continuare. Non dovevo giocare tutte le partite, ma potevo dare un contributo alla squadra. Non era un problema economico, non mi interessava avere un contratto. C’erano squadre che mi volevano, anche in Italia, ma non mi sembrava corretto nei confronti dei tifosi. Per me dovevo iniziare e finire nella Roma. Non è stato semplice, ma per me però è stata la vittoria più importante: 25 anni nella stessa squadra”.

La complicità in campo

Il modo di giocare di Totti, la sua inventiva, la sua capacità di sorprendere, senza falsa modestia dice: “I geni non pensano a quello che fanno… lo fanno e basta. Non ti alleni per fare quelle cose, sono cose istintive che ti vengono in campo. C’erano miei compagni che capivano il mio gioco, altrimenti sarei stato io lo strano. Perrotta, Delvecchio…”

Sul futuro non ha dubbi: “Valuterei solo la Roma”

La richiesta sul futuro è d’obbligo e sul suo impegno come procuratore, risponde: “Cosa vorrei fare da grande? Non faccio il procuratore, ma cerco di trovare giocatori forti. Ora penso a divertirmi e fare quello che sto facendo. Poi se dovesse venire qualcuno a chiedermi valuterei. Ma sempre alla Roma… C’è solo la Roma”.

Sul nuovo allenatore della Roma

Non poteva mancare uno degli argomenti principali del momento: il nuovo allenatore della Roma. “Chi mi piacerebbe come allenatore della Roma? Per vincere scudetti servono grandi allenatori sì, ma grandi giocatori. A Roma serve qualche giocatore in più per puntare allo scudetto. Ora la Roma ha un livello medio-alto. Se Ranieri dovesse scegliere di rimanere, potrebbero puntare su di lui”.

Il nome del tecnico come successore di Ranieri

Cassano insiste a chiedere un nome e Totti non si tira indietro: “Ancelotti. Ma se dovesse venire, vuole grandi giocatori, non si accontenterebbe della squadra attuale e poi dipende da chi lo chiama, se dovessi farlo io sarebbe diverso… Gasperini è un buon allenatore. Non mi fa impazzire, gioca uno contro uno a tutto campo… Sta facendo un bel campionato con l’Atalanta. De Zerbi mi piace tantissimo e un giorno diventerà un grande allenatore. Con la Roma è un punto interrogativo. Conoscendo Roma non sarebbe facile. Mourinho? Per me è uno degli allenatori più forti al mondo. Lui vince. Fa vincere. Mourinho, Capello, Allegri, Ancelotti? Giocano normale, ma quello che conta è il risultato. I tifosi vogliono i risultati”.

Su Dybala non ha dubbi…

Con qualche resistenza da parte del suo ex compagno di squadra, Francesco evidenzia: “Dybala per me è uno dei talenti più forti che ci sono in circolazione e non solo in Italia. Con lui la palla canta. Nelle ultime partite sta molto bene fisicamente. Non fa fatica. Due mesi fa i crampi e la bottarella. Ora è una macchina”.